Roberta Barbi – Città del Vaticano
È stato organizzato in fretta eppure ha avuto una grande partecipazione di fedeli il momento di preghiera ecumenico che si è svolto alcuni giorni fa nella piazza della Città Vecchia a Praga. Per la Chiesa cattolica era presente il vescovo ausiliare della capitale ceca, monsignor Zdenek Wasserbauer, il quale ha spiegato che l’iniziativa, intrapresa dal Consiglio ecumenico delle Chiese, voleva essere una risposta concreta all’appello di Papa Francesco al digiuno e alla preghiera per l’Ucraina.
“Abbiamo pregato per la conversione dei cuori”
“È stato un incontro di preghiera molto forte a cui hanno partecipato almeno quindici comunità e chiese – è la testimonianza del presule – si è svolto in modo semplice: siamo saliti alternativamente insieme sul palco e abbiamo pregato. Ho sentito che le persone sono davvero unite nella preghiera, vogliono pregare”. Secondo quanto riferito dal vescovo, “è stato anche interessante ascoltare un russo, che probabilmente rappresentava una chiesa pentecostale, pregare molto intensamente per l’Ucraina e anche per la Russia e la sua conversione, in particolare per la conversione della situazione attuale e dell’attuale governo. È stato interessante stare accanto a un fratello della Chiesa ortodossa, anche lui venuto a pregare per la pace”.
Il messaggio dell’arcivescovo di Kiev
Simbolica anche la location: il palco allestito dava le spalle al Municipio della Città Vecchia e aveva di fronte la Colonna mariana con sopra l’effigie della Vergine: “Pregando mi sono rivolto anche a lei, perché credo che il rispetto per la Madre di Dio sia molto forte nella nazione ucraina”, ha detto ancora monsignor Wasserbauer. Da quel palco è stato anche letto un messaggio che l’arcivescovo di Kiev, Svjatoslav Ševčuk, ha scritto in occasione del Mercoledì delle ceneri, indirizzato alle Conferenze episcopali. “Abbiamo sentito tutti la forza di questa testimonianza, nel suo saluto dai sotterranei della cattedrale di Kiev dove si raccoglie in preghiera con i suoi fedeli e assieme a loro aspetta cosa accadrà dopo”, ha commentato.
Un’ondata di solidarietà senza precedenti
“Al termine della preghiera sono state accese le candele e abbiamo condiviso anche l’importanza di vivere quel momento e la consapevolezza che con la preghiera si può contribuire alla pace in Ucraina – ha raccontato il vescovo – voglio esprimere anche la mia ammirazione per i polacchi e gli slovacchi, per il modo in cui prestano soccorso ai profughi che bussano alle loro porte, persone credenti e non credenti, non so quante persone ho sentito che offrono alloggio. Si è alzata un’ondata di solidarietà davvero enorme anche qui: abbiamo sperimentato inondazioni, un tornado in Moravia, ma i cechi sono sempre in grado di rialzarsi in queste situazioni e perfino stavolta che è davvero una situazione senza precedenti, è straordinario come le persone reagiscano, vogliano essere coinvolte, fare qualcosa per gli altri”.
La fede per combattere la paura
Un altro tema che secondo monsignor Wasserbauer va affrontato è quello della paura: “Alcune persone hanno davvero paura della guerra, è qualcosa che nessuno di noi ha mai sperimentato e rendersi conto che può accadere, è terribile. È qualcosa su cui noi credenti dovremmo davvero lavorare attraverso la fede: ne ho parlato all’incontro con il vicario, ho chiesto di dire a tutti i sacerdoti della nostra arcidiocesi di portare coraggio alla gente: al momento è questa la nostra grande missione, dare speranza in una situazione in cui molti hanno paura e ansia, la nostra grande missione è annunciare Cristo, la speranza, e annunciare che Dio è Signore della storia e del mondo”.
Una celebrazione per le vittime della guerra e della pandemia
Intanto il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) ha invitato ancora una volta alla preghiera per le vittime della pandemia di Covid-19 per le quali si pregherà accanto alle vittime della guerra in Ucraina. La Santa Messa sarà celebrata il 30 marzo alle ore 18 nella Chiesa di S. Kajetána a Praga, celebrata dal vescovo ausiliare di Praga, monsignor Zdenek Wasserbauer.