Luca Collodi – Città del Vaticano
“Contro l’abuso sui minori sembra non esistere alcun vaccino”. È questo, in sintesi, il contenuto dell’edizione 2020 del Report Meter presentato online oggi ad Avola (Siracusa) dall’Associazione Meter Onlus fondata da don Fortunato Di Noto, da oltre 30 anni impegnato nella lotta alla pedopornografia. Tra i presenti, Nunzia Ciardi, Dirigente superiore della Polizia di Stato e Direttore del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni, Marisa Scavo, Procuratore aggiunto vicario della Procura distrettuale di Catania, Antonio Scavone, Assessore della famiglia, delle Politiche Sociali e del lavoro della Regione Sicilia. Dal 2002 a oggi Meter ha inviato 63.688 protocolli alle polizie di tutto il mondo, contenenti 189.252 link segnalati. Ha seguito, grazie al Centro di Ascolto, 1.832 casi e ricevuto 30.280 richieste telefoniche. In sei anni, tra il 2014 e il 2020, ha denunciato 19.771.071 foto e 5.501.752 video.
“Il deep web e il dark web, la parte nascosta di internet, spiega don Fortunato Di Noto, presidente di Meter Onlus a Radio Vaticana Italia, sono uno spazio libero in cui le associazioni a delinquere di tutto il mondo espandono i loro traffici. I fenomeni illeciti si spostano in queste ‘free zone’ incontrollabili, in cui l’intervento delle polizie risulta difficoltoso”. “Navigare con questi sistemi significa tutelare la propria riservatezza, diventando navigatori che non svelano la propria identità, anzi la rendono mutevole ad ogni click. Queste zone del web diventano, per ovvie ragioni, l’humus in cui mettono radici le atrocità descritte, documentate in questo report”.
R.- La pedofilia e la pedopornografia non hanno mai temuto il Covid. Anzi, il contrario. Il virus ha permesso, anche nell’isolamento delle proprie case, che i bambini fossero maggiormente adescati attraverso i social. E’ stato veramente un anno gravissimo e pesante.
Dal Report 2020 di Meter emerge il fenomeno della ‘pedomama’…
R.- La pedomama è uno dei fenomeni più brutti, agghiaccianti, pieni di orrore. Stiamo parlando di mamme che abusano sessualmente dei propri bambini. E che hanno creato vere e proprie gallery, dei servizi dove troviamo tantissimi video, ma anche foto, dove si vedono queste donne, che, in maniera indiscriminata e incredibile, usano i propri figli. Loro stesse, nei canali web, si definiscono ‘pedomame’, quasi vantandosi di quello che non dovrebbero mai fare. Ed è una vergogna.
In rete aumentano i video pedofili e diminuiscono le fotografie?
R.- E’ vero. Nel nostro monitoraggio abbiamo verificato e segnalato alla polizia postale italiana, ma anche a tante altre polizie estere, l’aumento di video. Certamente in alcuni casi ripetuti, ma in molti altri nuovi video prodotti con nuove vittime. Le foto sono diminuite, perché, molto probabilmente, è stato spostato tutto in maniera esorbitante nel ‘deep web’, che è diventato il contenitore principale di tutti questi traffici, che noi definiamo traffici di esseri umani per l’aspetto del reclutamento delle vittime e non solo.
Don Di Noto, dove si trovano i server più utilizzati dai pedofili nel mondo?
R.- Sono in tutto il mondo. Pensando all’Africa, in Libia e Mali, all’America, a Grenada, St Vincent & Grenadine, in Colombia. In Asia, nel territorio britannico d’Oltremare dell’Oceano indiano, in India ma anche in Europa, in Montenegro, Francia, Russia. Nel Report 2020, l’Italia è il quarto Paese per server utilizzati dalla pedofilia. Poi l’Oceania, la Nuova Zelanda, Tonga. Ovviamente le Nazioni non hanno responsabilità dirette, però i server provider presenti in queste realtà favoriscono la diffusione e la commercializzazione del materiale pedopornografico.
Ci sono leggi valide per stroncare il crimine della pedopornografia?
R.- Fino a quando la pedofilia e la pedopornografia non diventeranno un crimine globale contro l’umanità, e fino a quando non ci sarà una omogeneità delle leggi con la responsabilità di tutti i Paesi del mondo e fino a quando questi non si adeguano nella legislazione per fronteggiare il problema, la non omogeneità favorirà sempre di più un paradiso per pedofili e pedopornografi. Se si pensa che abbiamo segnalato oltre 63000 video e foto negli ultimi anni, significa che ancora si deve fare molto, perché non tutti vengono individuati e non tutti vengono arrestati e fermati.
Don di Noto, nonostante la pandemia, Meter continua ad essere presente nelle Diocesi per la formazione dei sacerdoti…
R.- E’ fondamentale che la nostra realtà sia al servizio della Chiesa, della società, ma soprattutto dei bambini, delle vittime, dei genitori, degli operatori pastorali e quindi di Vescovi, sacerdoti, diaconi e religiosi. Molte diocesi hanno sempre riconosciuto in noi un’autorità nel campo e ci hanno chiamato per fare formazione. La formazione è fondamentale e deve partire dai seminari, per essere attenti ad un fenomeno, che non per forza dovrà coinvolgere qualche sacerdote, ma rafforzare un atteggiamento preventivo, informativo e formativo serio, per fare in modo che la Chiesa sia sempre un luogo sicuro, un luogo di cura, un luogo attento alla vita e alla protezione dei bambini, i prediletti del Signore.