Il celebre architetto ha inaugurato “The Isntabul modern”, un museo di arte moderna e contemporanea nella capitale turca: “È un luogo in cui le persone possono ritrovarsi”. Di recente ha incontrato Papa Francesco: io e lui, il pastore e il costruttore, così distanti ma in piena sintonia contro l’orrore della guerra
Francesca Merlo – Istanbul
“A me piace molto costruire edifici, ma una cosa per me particolarmente bella è costruire edifici per la gente. Luoghi dove la gente può stare insieme… Credo che questo sia un gesto di pace”. Renzo Piano parla dall’interno dell’Istanbul Modern, il Museo di arte moderna e contemporanea inaugurato il 20 giugno nella capitale turca. È il primo del suo genere nell’antica Costantinopoli e sorge sul Bosforo in tutta la sua bellezza e maestosità: cinque piani, con le pareti di cemento argentato e i tubi di alluminio lucenti. Miriadi di gabbiani trovano rifugio sul tetto dell’edificio o si bagnano le zampe nella piscina che si riversa sul mare. Alcuni volano da sinistra, dove barche e navi attraversano le acque del Bosforo; altri da destra, trasportati dalle onde sonore dei muezzin.
L’Istanbul Modern è in mezzo, costruito per proteggere dalle ideologie che separano, ma anche dalla brutalità della terra che trema, che solo pochi mesi fa ha devastato parte del Paese e la vicina Siria. È una sorta di “ponte”, a rimarcare il messaggio di unità che Papa Francesco ha portato alla nazione, durante il suo viaggio come “pellegrino di pace”, nel 2014.
Valori condivisi con il Papa
E proprio del Papa parla Renzo Piano, a colloquio con i media vaticani. Lo scorso ottobre il celebre architetto è stato ricevuto in Vaticano da Francesco, con il quale non condivide solo l’età ma – afferma – anche i valori e l’idea di pace. “Ho avuto l’onore e il piacere di passare un po’ di tempo con il Papa, si è parlato di pace… Lui come Papa, io come semplice costruttore. Costruttori di pace… Ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda, io condivido perfettamente la posizione del Papa: l’orrore delle armi, per la guerra in generale. È stato un momento molto bello: il Pastore e il costruttore, due ruoli così diversi, così lontani ma così vicini”.
Costruire la pace
Secondo Piano, gli architetti possono costruire non solo edifici ma anche costruire la pace. Lo stesso Istanbul Modern, quale luogo “di incontro per la gente” ne è un esempio: “Non è costato molto. È costato quanto il finanziamento di un aereo che sgancia bombe per qualche ora”, dice. “Io – racconta l’archistar – ho sempre amato fare edifici di tutti i generi, edifici per la cultura e parlo di una cultura con la ‘c‘ minuscola, non la cultura aulica, inarrivabile, ma quella che appartiene a tutta la gente”. Quindi, prosegue, “costruire un edificio come questo in mezzo alla città di Istanbul, proprio sul Bosforo, sull’acqua, in cui la gente può ritrovarsi e stare insieme, credo che sia un gesto di pace”.
Lo è perché il museo diventa luogo in cui “la gente impari a condividere i valori della bellezza, non dell’edificio ma di quello che c’è dentro: l’arte. È una bellezza che importa perché è l’aspirazione di tutti”, afferma Renzo Piano. “Abbiamo visto civiltà fondersi per le strade di Istanbul, ma Istanbul Modern porta un altro segno di unità in questa città dove l’Oriente incontra l’Occidente”.