Chiesa Cattolica – Italiana

Reina: la Chiesa di Roma chiede più confronto con le istituzioni

All’assemblea della diocesi del Papa, in San Giovanni in Laterano, l’appello del vicario generale a ricostruire reti di solidarietà: “Abbiamo dei mali in questa città, è vero, ma abbiamo anche tantissimo bene da condividere e da contagiare”. Due volontari, un avvocato e una studentessa, dalle periferie: gli investimenti per il Giubileo non dimentichino chi vive ai margini; il cambiamento è complicato ma è possibile. Il giornalista Damilano: noi ci siamo

24/10/2024

Alla vigilia dell’assemblea diocesana di Roma, il 25 ottobre a San Giovanni in Laterano, il giornalista, che presenterà al Papa il percorso “(Dis)uguaglianze”, lavoro preparatorio …

Il volontariato “scomodo” nelle periferie dimenticate

A raccontare le condizioni “indicibili” di degrado urbano e povertà in due quartieri romani, Tor Bella Monaca e il Quarticciolo, è l’avvocato Daniele Leppe, che ha messo la sua professionalità a disposizione per aiutare quei cittadini delle aree popolari, troppo dimenticati dalle istituzioni che si presentano solo “in occasione delle campagne elettorali”. Collabora, come volontario, con l’associazione Tor Più Bella, di Tiziana Ronzio (donna costretta a vivere sotto scorta, ricattata perché con determinazione e in solitudine combatte contro gli spacciatori nella zona: ce ne sono ben 14 di piazze presidiate da chi procura la droga, dove la polizia nemmeno entra più). Il quadro è quello di ragazze madri, mariti in carcere, anziani disabili abbandonati a se stessi. Con l’associazione Quarticciolo ribelle, composta di giovani che, finita l’università, tornano nel quartiere per cercare di dargli un nuovo volto, il tentativo è costruire un’alternativa possibile: sono nati un doposcuola, un ambulatorio sociale, un birrificio, una stamperia, spazi per colloqui con le famiglie in difficoltà. Sono “sentinelle attive che denunciano, senza sconti, le loro mancanze, le loro lacune – dice Daniele – associazioni scomode per problematiche insostenibili”. Il suo intervento si chiude con un’amara confidenza: gran parte degli interventi per onorare il Giubileo non sono stati investiti per dare dignità agli abitanti più sfortunati ma per rendere più “comodi, belli e sicuri i quartieri bene della città”.

La studentessa: spezzare le catene del pregiudizio

Mariagrazia è una studentessa del liceo classico Amaldi, a Tor Bella Monaca, il quartiere, ricorda, dove lo stesso Papa Francesco si è recato in visita nel 2015 e famoso non solo per fatti di cronaca negativi ma anche per tante “realtà positive”. Dalla testimonianza della giovane emerge che vi abitano ragazzi per nulla svogliati i quali, come lei, si impegnano per aiutare gli altri, trovando in questo un’occasione di amicizia, di superamento del pregiudizio, di felicità. Con la Scuola della Pace, attivata dalla Comunità di Sant’Egidio, sostiene chi spesso è discriminato: “non siamo eroi o persone eccezionali, ma ragazzi comuni, con le nostre vite e i nostri problemi. Però capiamo che insieme, e guidati dal Vangelo, possiamo avvicinarci un po’ di più ai nostri obiettivi e renderli reali. Cambiare le cose è complicato, ma è possibile, e abbiamo le risorse per farlo, in primis il tempo. Dipende dalle scelte che facciamo, ma soprattutto – sottolinea – dalla consapevolezza e dalla volontà di spezzare quelle catene che spesso imprigionano il destino di molte persone”.

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