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Un “atto atroce e barbaro”. Con queste parole Papa Francesco stigmatizza l’attentato avvenuto la sera del 1° febbraio in un campo per sfollati “Plaine Savo” a Ituri, nel Nord-Est della Repubblica Democratica del Congo. L’attacco, secondo le informazioni dei media locali, sarebbe stato perpetrato da miliziani armati intorno alle 21.30 nel centro a circa 90 chilometri da Bunia, nel territorio di Djugu, causando almeno 53 morti e 36 feriti. Tra questi, numerose donne e bambini. In un telegramma a firma del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, indirizzato al presidente Félix Tshisekedi, Francesco assicura la sua preghiera per le vittime e la sua vicinanza ai familiari.
Vicino alle famiglie delle vittime
“Il Santo Padre condanna ancora una volta con forza questo atto atroce e barbaro che è fonte di grande sofferenza e desolazione per il Paese”, si legge nel testo. Francesco chiede poi a Dio di “accogliere nella Sua pace e luce coloro che sono morti e di dare conforto a coloro che ne piangono la perdita”. Quindi “implora i doni divini di guarigione e di consolazione” per i feriti e invoca dal Signore per “coraggio e forza” per chi li sta assistendo.