Il presidente russo vuole assicurarsi la fedeltà delle milizie armate volontarie e chiede ad uno dei più noti comandanti della Wagner di formare un nuovo gruppo da mandare a combattere in Ucraina. Intanto sul terreno prosegue lo scontro armato
Marco Guerra – Città del Vaticano
Il presidente russo Vladimir Putin non vuole rinunciare all’esperienza sul campo di battaglia dei miliziani della Wagner e ha chiesto ad Andrey Troshev, ex braccio destro di Prigozhin, di riorganizzare i gruppi volontari russi da inviare al fronte in Ucraina.
Ex Wagner a Bakhmut
L’incontro tra due si è tenuto giovedì sera, 28 settembre, stando al Cremlino che ha voluto rendere pubblico il faccia a faccia, diffondendo alcune immagini. Con questa mossa, Putin potrebbe evitare nuove impopolari mobilitazioni forzate di giovani. Di questi giorni è infatti il richiamo alla leva di 130 mila russi ma le autorità escludono il loro impiego in guerra. L’ordine di creare nuovi gruppi volontari arriva proprio mentre gli ucraini segnalano il ritorno sul campo di circa 500 ex combattenti della Wagner, sul fronte a Bakhmut.
L’allarme per le mine
Sul terreno però, malgrado gli annunci di segno opposto seguiti alla cosiddetta controffensiva estiva delle forze di Kyiv, la situazione sembra in stallo. Intanto non si fermano i bombardamenti russi sull’Ucraina e i raid dei droni ucraini su obiettivi russi. Mosca annuncia diversi abbattimenti di velivoli senza pilota a Belgorod e Bryansk. E dopo l’allarme per le mine che infestano circa un quarto dell’Ucraina, la Svizzera ha stanziato 100 milioni per la bonifica del territorio. Secondo il governo ucraino, per completo sminamento servirà un impegno economico di almeno 35 miliardi di euro.