Centoquarantadue animatori e animatrici di comunità del Progetto Policoro provenienti da 110 diocesi italiane si sono ritrovati dall’11 al 14 maggio a Frascati (Roma) per il loro 43° corso di formazione nazionale. Tema dell’incontro, che si è tenuto presso il Centro Giovanni XXIII, è stato “Abitare la casa con stile”.
Dopo il saluto di don Ivan Licinio, coordinatore nazionale del Progetto Policoro, ad avviare i lavori di giovedì pomeriggio sono stati Johnny Dotti e Chiara Nogarotto che hanno proposto una riflessione su “Generare luoghi di vita”. Nei loro interventi, l’abitare non è solo riferito alla casa ma comprende i luoghi, la cultura, le idee, la cura delle fragilità. Ed in questo stile il Progetto Policoro può davvero essere elemento prezioso sui territori, incarnando pienamente le parole-chiave “Giovani, Vangelo e Lavoro”. L’invito rivolto ai partecipanti, che svolgono il proprio mandato a servizio dei giovani, è stato quello di concentrare il proprio impegno nella costruzione di relazioni sovvertendo la prospettiva comune: non porsi come unico obiettivo la ricerca di soluzioni da proporre ai giovani, ma fare leva sull’opportunità di generare valore e creare insieme nuovi paradigmi di sviluppo. Una visione, questa, che ha scosso ed entusiasmato animatori ed animatrici di comunità, che hanno fatto tesoro delle parole di Dotti e Nogarotto, riprendendole anche nei successivi laboratori che li hanno visti protagonisti insieme ai formatori esperti.
A fare da filo rosso ai lavori di gruppo è stato il tema dell’innovazione sociale, proposto come atto di sussidiarietà circolare per lo sviluppo dei territori per saper leggere e interpretare i segni del tempo rendendo centrale l’importanza di creare connessione e relazione tra persone, idee, istituzioni.
Molto stimolante è stato il dialogo con l’on. Silvia Costa sulla figura di Maria Eletta Martini, scelta come testimone dell’anno. Costa ha esortato all’impegno personale nella cittadinanza attiva, nel conoscere ed esserci per essere “liberi sempre” di agire, accompagnare e camminare insieme a chi vive l’esperienza politica affinché si possa abitare con stile la Casa comune.
Durante il corso di formazione, hanno trovato ampio spazio i momenti di preghiera e di raccoglimento: tutte le giornate sono state aperte infatti dalle riflessioni bibliche, accompagnate dalle parole di don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (“Abitare la casa delle relazioni”), e di don Antonio De Rosa, di Caritas Italiana (“Senza una
casa: abitare la fragilità”) e con le celebrazioni presiedute da don Ivan Licinio e don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale per problemi sociali e il lavoro.
Inoltre è stato predisposto un luogo riservato, appositamente allestito per la meditazione personale e il sabato sera i partecipanti hanno potuto celebrare una Veglia sul tema della fragilità.
Una novità importante del 43° corso di formazione nazionale è stata la Fiera delle Filiere. Presenti infatti i 12 enti che a livello nazionale e territoriale compongono la fitta rete di collaborazione e sinergia del Progetto Policoro. Una presenza che è stata foriera di interessanti momenti laboratoriali che hanno permesso ad animatori e animatrici di approfondire la conoscenza con queste realtà, ma soprattutto allacciare un rapporto diretto da poter attivare poi sui propri territori di appartenenza intorno alle tematiche del lavoro.
Oltre le parole suggestive e stimolanti, una testimonianza concreta di quanto affrontato nel corso delle giornate è stata offerta dal tour a Villa Mondragone. Il venerdì pomeriggio è stato infatti dedicato ad una visita privata alla dimora nobiliare situata nel Comune di Monte Porzio Catone, scelta non solo per le sue innegabili bellezze architettoniche, ma soprattutto come esempio di rinascita e di leva di sviluppo culturale e sociale del territorio.
Altra novità è stata l’attivazione del canale Instagram del Progetto Policoro (Progetto Policoro CEI @pprogettopolicorocei). La presenza ufficiale sui social offre l’opportunità di abitare con stile anche i nuovi spazi digitali, luoghi ormai familiari e quotidiani per i giovani e non solo.
Le giornate di Frascati hanno certamente lasciato il segno nelle menti e nei cuori dei partecipanti, così come sempre accade negli appuntamenti di qualità che vengono proposti dal Progetto Policoro. Una cura che sintetizza lo stile del Progetto Policoro e che ancora una volta ha tradotto i valori di riferimento nell’offerta proposta: il Vangelo e la preghiera come punto di partenza, la formazione come strumento di crescita e di sviluppo, il lavoro e il rapporto con la filiera come strategia per abitare i propri territori.
Concludendo i lavori, don Licinio ha indicato una nuova prospettiva, facendo riferimento alla parola ‘muro’, in contrapposizione all’idea di partenza dell’abitare. Il muro è infatti l’elemento di scontro che conduce all’esclusione, che porta a distinguere e far riconoscere i simili lasciando fuori chi è diverso. Conoscere e riconoscere il muro è il primo passo per poterlo superare, per abbatterlo. “Lo stile – ha affermato – che ci portiamo a casa dopo questa formazione è di aprire porte ma anche di essere porte, essere cioè capaci di mostrare gli orizzonti nuovi che sono oltre i muri contro cui giovani e territori spesso si scontrano”.