Si terrà dal 9 al 12 maggio il 45° Corso di Formazione Nazionale rivolto agli animatori di comunità del Progetto Policoro. Al centro della riflessione il tema “A due a due (Lc 10,1), per tessere trame di Comunità” che segna la seconda tappa del piano formativo nazionale 2024 sul verbo “Animare”. L’appuntamento è in programma a Frascati, presso il Centro Giovanni XXIII. Dopo la preghiera presieduta da Mons. Stefano Russo, Vescovo di Velletri-Segni e Frascati, sarà don Ivan Licinio, Coordinatore nazionale del Progetto Policoro CEI, ad introdurre i lavori. Interventi, testimonianze, laboratori, visita a realtà del territorio, Fiera della filiera sono alcune tra le attività in agenda che hanno l’obiettivo di tracciare (eco)sentieri di speranza nella co-creazione di valore, attraverso l’economia civile, sulla leva dell’intelligenza collettiva, per avviare processi volti allo sviluppo di comunità resilienti e solidali.
Le lectio che apriranno le sessioni giornaliere saranno affidate a don Riccardo Pincerato, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, e a don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro. Don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana, presiederà la Celebrazione Eucaristica della domenica. Una formazione ricca di contenuti durante la quale sarà proiettato il film “Lunana – Il villaggio alla fine del mondo” di P. C. Dorji al quale seguirà il dibattito con mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo. “Dopo l’appuntamento dello scorso dicembre ad Assisi, dedicato a come poter dare un’anima alle comunità, con i giovani animatori di comunità del Progetto Policoro ci apprestiamo a vivere una quattro giorni di riflessione su come poter tessere trame di Comunità, spiega don Licinio, sottolineando che “creare reti di comunità rappresenta un’importante sfida dell’oggi”. “I giovani – aggiunge – devono essere protagonisti di questo processo volto alla costruzione di un tessuto sociale che possa prendere dalla coesione e dalla resilienza i connotati per una società solidale e inclusiva. Coltivare una responsabilità condivisa diventa sempre più urgente. Se guardiamo alle problematiche legate ai nostri giovani e al mondo del lavoro – conclude il coordinatore nazionale – capiamo che le reti sociali assumono un’importanza vitale per creare “eco-sentieri di speranza”.