Primo maggio nel mondo: lavoro, libertà e pace

Vatican News

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Il ritorno in piazza dopo la pandemia, la guerra in Ucraina, l’occasione per rivendicare diritti sociali. Sono i temi che hanno attraversato le manifestazioni del primo maggio segnate da alcuni incidenti soprattutto a Parigi. Violenti scontri si sono verificati tra le forze dell’ordine e diversi giovani, vestiti di nero e col volto coperto, che hanno danneggiato diverse attività commerciali. 50 gli arresti, “violenza inaccettabile” ha detto il ministro dell’interno, Gerald Darmanin. In tutta la Francia, hanno marciato più di centomila persone, per lo più senza incidenti.

Proteste per il caro vita

A Instabul 164 le persone fermate in un clima di tensione dovuto alle condanne inflitte per aver tentato di rovesciare il governo. Tensione sociale anche in Sudafrica con fischi al presidente Ramaphosa e richiesta di salari più dignitosi; in Sri Lanka si sono invocate le dimissioni del capo dello Stato Rajapaksa mentre il Paese versa in una difficile crisi economica con gravi carenze di cibo e farmaci. Atene, Madrid, Buenos Aires, l’Havana sono state legate dalle proteste per il caro vita, a Berlino uova sono state lanciate contro il sindaco. In Honduras ha preso parte al corteo anche il presidente Castro, al potere da 100 giorni. Violenti scontri con tre vittime a Santiago del Cile. 

Pace e lavoro

In Italia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha proposto “un patto tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche” contro le morti sul lavoro. Nella manifestazione di Assisi sul tema: “Lavorare per la pace”, i sindacati hanno invocato la fine del conflitto in Ucraina quindi “pace, lavoro e salari”; richieste ribadite anche al concertone del primo maggio in piazza San Giovanni a Roma.