Presentati gli studi sulla Domus Aurea in memoria di Fedora Filippi

Vatican News

Una pubblicazione sistematica delle ricerche condotte su un monumento fondamentale per la civiltà romana. Questo pomeriggio a Roma la presentazione del primo volume. Prende corpo il sogno dell’archeologa Fedora Filippi, la signora della Domus Aurea, responsabile del sito per cinque anni, morta nel gennaio 2022,

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Pubblicare e divulgare tutto il lavoro svolto in Domus Aurea negli ultimi anni sotto la supervisione di Fedora Filippi, archeologa funzionaria del Ministero della cultura e responsabile del sito dal 2009 al 2014, morta a 69 anni il 5 gennaio 2022. È lo scopo del volume “Lavori e ricerche nella Domus Aurea durante gli anni 2010-2016”, a cura di Elisabetta Segala e Heinz-Jürgen Beste. Il testo è stato presentato presso la Cura Iulia questo pomeriggio, ad un anno esatto da un’importante giornata di studi tenutasi all’Istituto Archeologico Germanico di Roma e raccoglie i contributi presentati in quell’occasione di incontro e confronto sulle attività svolte in Domus Aurea negli anni della direzione di Fedora Filippi con la partecipazione del gruppo di lavoro da lei stessa creato e coordinato.

La presentazione del volume presso la Curia Iulia a Roma

Una collana di monografie

Il sogno di Fedora Filippi di una pubblicazione sistematica delle ricerche e degli studi dedicati ad un monumento di fondamentale importanza per la civiltà romana dunque prende corpo: gli atti del convegno del 15 settembre 2022 infatti inaugurano una collana di monografie intitolata “Per Artem Temptare. Studi sulla Domus Aurea” (Sfera Edizioni): studi e ricerche finalizzati a a rendere pubblici i risultati ottenuti attraverso la catalogazione e l’analisi dei reperti provenienti dagli scavi e custoditi nei depositi, così come attraverso le indagini preventive, gli interventi di rilievo, scavo e restauro condotti negli ultimi anni all’interno della Domus Aurea e sulla sovrastante terrazza traianea per la messa in sicurezza del monumento.

La presentazione del volume presso la Curia Iulia a Roma

La signora della Domus Aurea

Particolarmente significativo è ricordare Fedora Filippi, nota come “la signora della Domus Aurea”, in un momento in cui si sta realizzando sul giardino del Colle Oppio un sistema di protezione della Domus Aurea che recepisce le sue metodologie di intervento e mira a stabilizzare il micro clima interno.

La presentazione del volume presso la Curia Iulia

La presentazione del volume è stata introdotta da Ortwin Dally, Direttore dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, mentre le conclusioni del pomeriggio sono state affidate al suo predecessore Henner von Hesberg, eminente studioso e accademico tedesco e compagno di vita di Fedora Filippi. “Oggi Fedora avrebbe compiuto settant’anni – ha detto – non poteva esserci augurio migliore. Fedora incarnava l’archeologo che voleva coinciliare la dignità del monumento antico con le esigenze della società moderna. Scienza e archeologia non erano contrapposti per lei. Per la comprensione della Domus Aurea ha riunito esperti di diverse discipline. Far uscire questo volume ad un anno dalla giornata di studi è quasi un miracolo. Fedora sarebbe stata molto felice in questa occasione”, ha concluso con commozione Henner von Hesberg ringraziando quanti proseguono nel lavoro avviato dalla moglie.

Si sofferma sul valore di questa pubblicazione uno dei curatori, Heinz-Jürgen Beste:

Ascolta l’intervista a Heinz-Jürgen Beste

“Devo ringraziare tutti i colleghi che hanno collaborato a questo libro, perché – afferma – è uscito veramente solo dopo un anno dalla giornata di studi. Questa è veramente una grande cosa perché offre la possibilità di raccogliere i dati e pubblicare in tempi brevi  e non dopo anni. Dopo cinque o dieci anni la situazione è diversa,  i risultati sono diversi.

Rigore scientifico e rispetto della storia e del dato archeologico: un approccio veramente ad ampio respiro e multidisciplinare quello adottato da Fedora Filippi. Quale eredità lascia?

Innanzitutto ci ha restituito un monumento che per anni era in condizioni di degrado, non era aperto al pubblico. Oggi al suo interno si organizzano persino mostre. Questo è importante sia per il turismo che per i colleghi studiosi. E’ un monumento davvero importante

Dobbiamo aspettarci ulteriori sviluppi rispetto alla lettura di questo importante monumento in futuro, anche grazie a quanto è stato pubblicato oggi?

Sì, perché questo volume costituisce la base di documentazione. Abbiamo finalmente una pianta fedele,  grazie anche alle nuove tecnologie, che restituisce anche da un punto si vista urbanistico l’assetto di quello che conosciamo come Domus Aurea. Il secondo passo sarà un lavoro di squadra tra la Soprintendenza, il Parco Archeologico e tutti gli enti che sono proprietari di varie sezioni della Domus Aurea.

Cosa desidererebbe che scaturisse da questo volume?

Mi auguro che il gruppo che ha formato Fedora continui a lavorare con lo stesso spirito che lei ha impresso, in uno spirito di collaborazione tra colleghi di diverse discipline. Questo è importantissimo perché la Domus Aurea non interroga solo l’archeologo, ma tante altre figure professionali: i  topografi, i chimici, i restauratori, i fisici. Tutti questi specialisti devono lavorare insieme per comprendere bene questo monumento.