Luca Collodi – Città del Vaticano
Saranno due i momenti principali della visita di Papa Francesco a L’Aquila domenica 28 agosto per la celebrazione della 728.ma edizione della Perdonanza Celestiniana. L’incontro con i familiari delle vittime del sisma del 2009 in piazza Duomo alle 9.15 del mattino e a seguire la Messa sul prato della Basilica di Collemaggio con l’apertura della Porta Santa. “I fedeli – spiega il sindaco di L’Aquila a Radio Vaticana-Vatican News, Pierluigi Biondi -, potranno salutare il Papa vedendolo passare con la papamobile nel tratto di strada che va da piazza Duomo a Collemaggio, dove celebrerà la Messa”. “Per la prima volta un Papa aprirà la Porta Santa. In realtà neanche Celestino V aprì la Porta Santa”. La bolla della Perdonanza fu emessa il 29 settembre del 1294, mentre la Porta Santa, sul fianco sinistro della Basilica, è stata costruita in epoca successiva e l’uso di attraversarla fra il 28 e il 29 agosto per ottenere l’indulgenza plenaria risale al XV secolo. Quindi è la prima volta, in 728 anni che un Pontefice apre la Porta Santa della Basilica di Santa Maria in Collemaggio.
L’attesa
Quella che si respira in città è un’attesa di grande partecipazione e gratitudine nei confronti del Santo Padre e della Chiesa aquilana, che ha fatto in modo che fosse possibile questo evento irripetibile. “Ci stiamo organizzando – spiega il sindaco Biondi – con misure di sicurezza molto importanti come previsto in questi casi. Ma lo stesso Papa, tramite il nostro arcivescovo cardinale Petrocchi, ha fatto sapere che comunque le misure di sicurezza non possono comprimere la partecipazione popolare ed è per questo che, concordemente con il Comitato Ordine e Sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto e con le autorità vaticane, abbiamo individuato un percorso che porterà il Papa da piazza Duomo fino al prato di Collemaggio. Così i cittadini aquilani, i fedeli e tutti quelli che vorranno potranno vederlo da vicino”.
La ricostruzione
La ricostruzione di L’Aquila è un fenomeno complesso, per cui gli oltre 10 anni trascorsi dal sisma sembrano tanti, “ma poi, se ci rendiamo conto dei numeri e del patrimonio, si capisce che non è in realtà un tempo infinito” afferma il primo cittadino. “Certamente c’è ancora molto da fare, soprattutto in ordine alla ricostruzione pubblica. Dal 2015, infatti, nella ricostruzione pubblica sono annoverati anche gli edifici di culto, fra cui la cattedrale di San Massimo che è un po’, diciamo, il buco nero della piazza centrale di L’Aquila, perché è l’unico immobile per il quale non sono ancora partiti i lavori di ricostruzione”.
Le chiese e il terremoto
Alcune chiese sono state ricostruite in modo mirabile, da Collemaggio alla chiesa delle Anime Sante, dal Duomo alla chiesa di San Silvestro, a San Giuseppe Artigiano e così tante altre. Certo, sottolinea il sindaco di L’Aquila, si tratta di un lavoro molto lungo, difficile anche per il pregio di questi edifici. Tuttavia le strutture territoriali del Ministero dei Beni Culturali non riescono, con gli uomini e le donne a disposizione, a far fronte ad una mole di procedimenti molto importante. Ultimamente è stato siglato anche un accordo con gli Uffici speciali per la ricostruzione che daranno il loro supporto. “Certo è che siamo ancora un po’ indietro – evidenzia Biondi – e questo lo si deve al fatto che nel 2015 fu cambiata la normativa, assoggettando le chiese alla ricostruzione pubblica, mentre in precedenza seguivano, diciamo, il destino della ricostruzione privata. In passato venivano considerate degli aggregati e questo oggi avrebbe consentito di velocizzare sicuramente i tempi”.
La città e i pellegrini
Nella sua capacità di trasformazione e di riadattamento la città dell’Aquila sta imparando anche a gestire un certo tipo di turismo e di presenze, come quelle dei pellegrini. “Le presenze infatti non sono più quelle che avevamo prima del terremoto – aggiunge il sindaco -. Sono nate molte strutture, c’è una maggiore consapevolezza da parte degli operatori del settore, c’è la capacità di affrontare anche la destagionalizzazione del turismo. Se ci sarà, come noi auspichiamo, un massiccio incremento delle presenze in città a seguito della mondovisione della Porta Santa perché il Papa appunto il 28 agosto reciterà l’Angelus dal sagrato di Collemaggio, bisogna naturalmente aumentare la capacità ricettiva della città. Ma ci sono anche delle risorse importanti che abbiamo messo a disposizione proprio per agevolare questo tipo di imprenditorialità”. Intanto hanno preso il via il 23 agosto le diverse manifestazioni civili della Perdonanza, ricorda Biondi, con l’arrivo del fuoco del Morrone, l’accensione del braciere e la dichiarazione ufficiale di avvio della 728ma edizione. Musica, spettacoli ed eventi che poi lasceranno spazio all’arrivo del Pontefice. La chiusura del programma è prevista il 30 agosto, ancora una volta con la musica e il concerto di Claudio Baglioni.