Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Donald Trump non è colpevole, il Senato lo ha assolto dall’accusa di incitamento all’insurrezione dopo l’assalto a Capito Hill, lo scorso 6 gennaio, per bloccare la certificazione della vittoria del successore, Joe Biden. Nel voto finale, che per la condanna chiedeva il quorum dei due terzi, ai 50 democratici si sono uniti 7 repubblicani, 10 in meno di quelli necessari, gli altri 43 sono rimasti al fianco dell’ex presidente.
Biden, la democrazia va sempre difesa
Trump, che è stato l’unico presidente ad essere messo in stato d’accusa per due volte e il primo ad affrontare il procedimento dopo aver lasciato la Casa Bianca, ha esultato parlando di fine della “caccia alle streghe”, e annunciando anche un suo possibile ritorno sulla scena politica. Subito dopo il voto del Senato è intervenuto anche il presidente Joe Biden per il quale, nonostante l’assoluzione, le accuse contro Trump “non sono in discussione”. L’attacco dimostra, ha aggiunto Biden, che “la democrazia è fragile. Che deve essere sempre difesa. Che dobbiamo essere sempre vigili”.
La condanna della violenza da parte dei vescovi americani
Dopo i violenti fatti di Capitol Hill, erano intervenuti anche i vescovi americani. Il presidente della Conferenza episcopale statunitense, monsignor José Horacio Gómez, si era unito al coro di condanna della violenza, spiegando come “la transizione pacifica del potere” sia uno dei segni distintivi degli americani.