Lisa Zengarini – Città del Vaticano
Una vergogna che contraddice i tanto sbandierati valori europei. Il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece, definisce con termini forti il comportamento dell’Unione europea verso i migranti che provano ad entrare nel vecchio continente.
Le disumane condizioni dei migranti
Durante una conferenza stampa in Portogallo, dove si trova per presiedere il tradizionale Pellegrinaggio mariano internazionale dei migranti alla Cova d’Iria, il porporato si è detto sconcertato dalle “condizioni disumane” a cui sono costretti migliaia di migranti bloccati ai confini con l’Ue, affermando che “è inaccettabile che ci siano grandi concentrazioni di rifugiati alle frontiere”. “Chiudiamo gli occhi – sono state le sue parole – permettendo che questo accada, paghiamo altri Paesi perché le persone non entrino nell’Unione e, allo stesso tempo, parliamo di valori europei”, con riferimento ai vari accordi siglati con Paesi come la Turchia, la Libia e il Marocco per fermare i flussi migratori verso l’Ue.
L’Europa si vergogni delle sue politiche
Il cardinale ha puntato il dito in particolare contro il respingimento indiscriminato dei migranti senza verificare il loro status di rifugiati, presupposto per l’applicazione del diritto di asilo ai sensi della Convenzione di Ginevra, che indica come rifugiato lo straniero che direttamente o indirettamente è stato costretto dal Governo del suo Paese ad abbandonare la sua terra e a “rifugiarsi” all’estero. Secondo Hollerich questa discrepanza tra i valori proclamati dall’Europa e la realtà della politica europea nei confronti dei rifugiati in cui “anche gli accordi internazionali non vengono rispettati” è un fatto “molto grave” di cui l’Europa dovrebbe vergognarsi. La soluzione all’emergenza migratoria – ha quindi rimarcato – non può essere quella di spingere chi cerca di raggiungere l’Ue “verso la Libia o la Turchia”.
A Fatima l’impegno per un mondo più fraterno
Il Pellegrinaggio mariano per i migranti al Santuario di Fatima è iniziato ieri sera con la Recita del Rosario, una processione e una celebrazione della Parola presieduta dallo stesso cardinale Hollerich che, nell’omelia, ha esortato i pellegrini ad impegnarsi per un mondo “più giusto” e “fraterno”. Al centro del pellegrinaggio, che termina oggi, vi è la preghiera per le vittime del Covid-19, per quanti sono “colpiti dalla povertà” a causa della pandemia, per è vittima della violenza e per chi fugge dalle persecuzioni religiose.