Il cardinale segretario di Stato, a margine di una Messa alla Chiesa del Gesù per il 106.mo anniversario della Restaurazione dello Stato della Lituania, commenta la morte del dissidente russo: “Pensavo che la cosa si risolvesse in maniera diversa”
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
“Stupisce” e “riempie di dolore” la notizia della morte di Alexey Navalny, il dissidente russo, tra i principali oppositori del presidente Vladimir Putin, deceduto oggi a 47 anni nella Colonia carceraria artica IK-3, dove era detenuto dal 2021 e scontava una pena di 19 anni. È il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ad esprimere i sentimenti della Santa Sede, a margine della Messa da lui presieduta alla Chiesa del Gesù a Roma per la commemorazione del 106° anniversario della Restaurazione dello Stato della Lituania.
Le dichiarazioni del cardinale
“Ho visto al telegiornale, cosa posso dire? Mi dispiace molto, pensavo che la cosa si sarebbe potuta risolvere in maniera diversa. Invece questa notizia ci stupisce e ci riempie di dolore”, ha affermato il cardinale ai cronisti fuori dalla Chiesa del Santissimo Nome di Gesù.
Alla domanda se questo avvenimento cambi la posizione della Santa Sede nei confronti della Russia, Parolin ribatte: “È prematuro dire queste cose… Abbiamo appena saputo”.