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Aveva trascorso gli ultimi giorni in Angola, dove ha presieduto l’ordinazione episcopale dell’arcivescovo Germano Penemote, nunzio apostolico in Pakistan. Oggi, 14 agosto, si è spostato per intraprendere una visita in Sud Sudan, in programma fino a giovedì 17. La missione in terra d’Africa del cardinale Pietro Parolin continua dunque con la nuova tappa che lo ha portato nel Paese visitato sei mesi fa dal Papa. Ed è una missione che idealmente si riallaccia, nel segno della pace, al viaggio apostolico compiuto da Francesco. inizio febbraio.
“Finestra” per la pace
Dopo l’arrivo a Juba, il segretario di Stato si sposterà per due giorni nella diocesi di Malakal e poi giovedì sarà a Rumbek. Monsignor Stephen Ameyu Martin Mulla – arcivescovo della capitale sud sudanese e prossimo cardinale – ha parlato ai media locali degli obiettivi della visita del porporato. A Malakai, su invito del vescovo di quella diocesi, il cardinale Parolin andrà per rendersi conto di persona della situazione in una zona – ha detto monsignor Martin Mulla – teatro di “disastri naturali, di inondazioni e di molto altro, assieme ai disastri causati dall’uomo”, che però ora presenta “anche una finestra di opportunità per la pace”.
Riconciliazione da costruire insieme
E in effetti, ha proseguito il presule, il segretario di Stato – alla seconda visita nella nazione africana – sta portando avanti il compito di lavorare per la riconciliazione, per il quale Francesco ha chiesto alla Chiesa e ai leader politici del Sud Sudan di spendersi al fine di “deporre le armi dell’odio”, secondo quanto detto durante la Messa di congedo dal Paese il 5 febbraio scorso. “Ha ripetuto questa parola – ‘insieme, insieme, insieme’ – per tre volte, perché insieme significa unità”, ha ricordato il capo della Chiesa di Juba. Per quanto riguarda il processo di pace in corso, monsignor Martin Mulla ha poi aggiunto che la Chiesa cerca costantemente di incoraggiare tutti ad attenersi ai protocolli dell’accordo, invitando i politici a innervare il valore della pace nel tessuto della società del Paese. In questa direzione si profilano le elezioni di fine 2024. “So che le elezioni – ha detto fiducioso il presule – ci daranno una forte spinta”.
Il programma della visita del Cardinale Parolin
Tra gli impegni del cardinale Parolin in Sud Sudan, prima di visitare le diocesi di Malakal e Rumbek, l’inaugurazione di una targa commemorativa in nunziatura in ricordo della visita di Francesco. Nel pomeriggio di oggi l’incontro con il presidente Salva Kiir, quindi domani la Messa nella cattedrale di Malakal, seguita dal colloquio con diversi funzionari governativi e la visita in un centro di accoglienza per i rifugiati di ritorno dal Sudan. Mercoledì 16 agosto il segretario di Stato presiederà la Messa nella residenza del vescovo di Malakal, poi visiterà la scuola e il seminario minore di San Carlo Lwanga. Previsto anche un incontro con le comunità dei capi tradizionali dell’Alto Nilo. Nel pomeriggio, si intratterrà con responsabili e personale dell’UNMISS, la missione di pace delle Nazioni Unite in Sud Sudan, infine con il clero, le religiose e i seminaristi della diocesi. Giovedì 17, ultimo giorno della tappa in Sud Sudan, il cardinale Parolin sarà a Rumbek dove celebrerà la Messa per la pace e la riconciliazione.
Conclusa la visita del cardinale Parolin in Angola
Nei tre giorni precedenti all’arrivo a Juba, il segretario di Stato aveva visitato l’Angola, per celebrare l’ordinazione episcopale dell’arcivescovo Germano Penemote, nominato dal Papa nunzio apostolico in Pakistan. Nella Messa di ieri a Luanda il porporato ha ringraziato invece i leader politici ed ecclesiali per l’accoglienza avuta, definendo la comunità ecclesiale angolana “portatrice di una ricca tradizione spirituale, che l’ha nutrita in tempi di prova”. Ai cristiani l’incoraggiamento a superare ogni paura e a costruire legami autentici, anche in mezzo a difficoltà e delusioni.