Il segretario di Stato alla Camera dei Deputati per un evento su monsignor Luigi Secco parla della salute del Pontefice che ieri ha annullato il viaggio a Dubai per la Cop28: “Scelta per non esporsi a rischi e recuperare presto”. Allo studio le modalità di partecipazione della Santa Sede all’evento sul clima, possibile la presenza del porporato. Messaggio ai politici: “Mettersi a servizio della società”
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
“Il Papa è in via di guarigione, solo che non voleva esporsi a rischi, questo secondo l’indicazione data dai medici”. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, rassicura sulle condizioni di salute di Papa Francesco da giorni con una infiammazione ai polmoni, motivo per il quale – su richiesta dei medici curanti – ha deciso ieri di annullare la partenza di questo venerdì, 1° dicembre, a Dubai dove avrebbe preso parte alla Cop28 sul clima. “Credo che abbia fatto questa scelta per evitare un peggioramento e possa recuperare al più presto”, spiega Parolin ai giornalisti, a margine di un evento alla Camera dei Deputati dove nel pomeriggio tiene una lectio su “Il senso delle Istituzioni nella visione pedagogica di Luigi Secco”, il vescovo e missionario italiano scomparso nel 2017.
La Santa Sede alla Cop28
Parolin spiega che sono ora allo studio le “modalità” di partecipazione della Santa Sede al grande evento organizzato dalle Nazioni Unite, annunciate ieri dal comunicato della Sala Stampa vaticana che informava sull’annullamento del viaggio: “Stiamo vedendo adesso. Di solito io ho partecipato a tutte, a partire dalla Cop di Parigi e tutte le Cop, penso quindi che andrò questa volta anche io ma naturalmente riducendo la permanenza. Poi – ricorda – c’è la delegazione che si ferma per tutte e due le settimane dei lavori, io parteciperei solo alla prima parte dei lavori”.
Dialogo interreligioso e incontri bilaterali
A Dubai sarà presente anche il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, prefetto del Dicastero per il Dialogo interreligioso: sarà lui, spiega il segretario di Stato, “che si occuperà di quella parte del dialogo interreligioso”, ovvero la firma di un documento in programma il 3 dicembre in occasione dell’inaugurazione del Faith Pavillon, nell’area dell’Expo City.
Il cardinale non nasconde anche il dispiacere per gli incontri bilaterali in programma nella giornata di sabato tra il Papa e diversi capi di Stato e di Governo presenti all’evento. “C’erano state molte personalità politiche che avevano chiesto di vedere il Papa”, rivela il porporato. “Purtroppo non è possibile… Non credo che questo significhi chissà che cosa, significa che vengono cancellati ma è già un buon segno che ci siano state così tante persone che hanno chiesto di vedere il Papa”. “Dispiace che non sia possibile”, ribadisce Parolin, spiegando che tuttavia si cercherà di recuperare.
La politica al servizio della società
Infine sulla soglia della Camera, fulcro della politica italiana, al cardinale viene domandato di inviare un messaggio di riconciliazione alle forze politiche italiane. “Credo – ribatte Parolin – che il commento che farò all’opera di monsignor Luigi Secco va proprio in questo senso: l’impegno delle istituzioni per creare la pace e soprattutto l’educazione. Lavorare in favore dell’educazione e delle nuove generazioni, nel senso di mettere la politica a servizio della società. Quindi la dimensione del servizio è fondamentale”.