Il segretario di Stato risponde alle domande dei cronisti a margine di un evento a Palazzo Borromeo per i 40 anni del Concordato e la presentazione della Dichiarazione di intenti tra Italia e Santa Sede sulla nuova sede del Bambino Gesù. Sulle proteste in corso chiede “una apertura in vista della sostenibilità delle piccole e medie aziende”, mentre auspica una soluzione per il Medio Oriente che preveda la liberazione degli ostaggi, il cessate il fuoco e l’avvio di una trattativa
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“Vanno ascoltati, ci deve essere un dialogo, una apertura al dialogo in vista della sostenibilità delle piccole e medie aziende e di un futuro per le aree rurali”. Queste le parole del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, circa le proteste in corso in Italia e in tutta Europa contro gli alti costi di produzione. “L’impegno – afferma il porporato – è che sempre la persona sia messa al centro di tutto, quindi sia salvaguardata nella sua dignità e possa davvero esprimere le migliori proposte”.
Parolin risponde alle domande dei giornalisti a margine di un convegno a Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, per i 40 anni del Concordato siglato nel 1984 dall’allora presidente del Consiglio Bettino Craxi e dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Agostino Casaroli. Una intesa che “non è qualcosa del passato ma ha anche una proiezione nel futuro”, afferma il cardinale, cioè “quali possono essere i punti che oggi si possono sviluppare” a partire da quanto stipulato quattro decenni fa.
Speranze per una soluzione in Medio Oriente
Nella stessa occasione del Convegno di oggi pomeriggio è stata presentata la Dichiarazione di intenti tra Italia e Santa Sede sulla nuova sede dell’ospedale Bambino Gesù: “Da parte italiana e da parte della Santa Sede verranno delineate le richieste su questa operazione”, spiega rapidamente il cardinale.
Si sofferma invece sul conflitto in Medio Oriente, dove sembra sempre più lontana una tregua e un accordo per il ritorno degli ostaggi nelle mani di Hamas. “Ci sono trattative in corso…”, spiega il Segretario di Stato. “Certo, non sembra che le speranze si concretizzino, queste speranze che ogni tanto si aprono. Però speriamo che lentamente si possa arrivare a un accordo e una soluzione con la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco. E poi l’avvio di una trattativa per una soluzione definitiva del problema”.
L’inchiesta Visco
Al cardinale, anche una domanda da parte dei cronisti sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolto Gabriele Visco, figlio dell’ex ministro Vincenzo Visco, in cui sarebbe stato fatto il nome dello stesso Parolin. “Mah – taglia corto il porporato – commento con le parole di un giornale: si tratta di millanterie alle quali non dare nessun peso”.