Paolo Ondarza – Città del Vaticano
In occasione della prima memoria liturgica della Beata Armida Barelli, questo pomeriggio il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin celebra una Messa presso la chiesa romana della Domus Mariae. La celebrazione è organizzata dalla presidenza nazionale dell’Azione cattolica italiana e dal comitato per la canonizzazione. Dopo l’Eucarestia una reliquia della donna, beatificata il 30 aprile scorso nel Duomo di Milano, sarà posta nella chiesa dedicata a Maria Immacolata.
La consacrazione ad Assisi
Era il 19 novembre del 1919 quando nella chiesetta di San Damiano, ad Assisi si svolse la consacrazione della Beata Armida insieme al primo gruppo delle Missionarie della Regalità. Significativamente quella data è stata scelta per celebrare la memoria liturgica della fondatrice della Gioventù Femminile di Azione Cattolica e cofondatrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Istituto secolare delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo e dell’Opera della Regalità per la liturgia.
L’intuizione del laicato femminile
“Tra le intuizioni di Armida Barelli – si legge in un comunicato diffuso da Azione Cattolica Italiana – vi è quella di un laicato formato, capace di portare nel mondo i valori evangelici, un laicato non solo maschile, ma anche femminile. In anni complessi come quelli del secondo dopoguerra, anticipò il protagonismo delle donne nella Chiesa e nella società. Affinché le giovani potessero spendersi attivamente nella realtà del proprio tempo, la Barelli si dedicò alla loro formazione e istruzione. Essere per agire, istruirsi per istruire, santificarsi per santificare erano le parole d’ordine che venivamo proposte alle giovani e che si concretizzavano in una varietà di iniziative ecclesiali, culturali e sociali”.
Il riconoscimento del miracolo attribuito all’intercessione di Armida Barelli è avvenuto il 20 febbraio 2021: si tratta della guarigione di una donna allora 65.enne, Alice Mascini, investita il 5 maggio 1989 da un camion mentre era in bicicletta e ridotta in fin di vita. “La nipote, aderente all’Azione cattolica – spiega ancora la nota di Azione Cattelica – pregò fervidamente la venerabile Barelli. Dieci giorni dopo la donna si riprese recuperando perfettamente”.
Laica e santa
Questa mattina alle 12.30 presso il Santuario di San Damiano ad Assisi si è celebrata una messa presieduta da monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Armida Barelli – ha scritto Papa Francesco nella prefazione al libro “La zingara del buon Dio. Storia di una donna che ha cambiato un’epoca”, edito da San Paolo – con la sua opera ha contribuito in maniera decisiva alla promozione delle giovani donne cristiane nella prima metà del Novecento. È una donna che ha fatto della laicità un antidoto all’autoreferenzialità caratteristica che permette di camminare insieme per incontrare le persone nella particolare condizione che vivono”. L’esperienza della beata, secondo il Pontefice, “segna un passaggio decisivo nella visione del laicato: non più una condizione di minorità, ma la scoperta di come quel vissuto laicale, all’interno del popolo di Dio, sia la strada per vivere la Santità”.