Parolin all’Idi: nell’assistenza ai malati contribuiamo ad aprire la via di Dio

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Il cardinale segretario di Stato, che ha celebrato questa mattina a Roma, all’Istituto Dermopatico dell’Immacolata, la Messa in occasione del Natale, ha ricordato, citando Papa Francesco, che i sofferenti sono una via privilegiata per incontrare Cristo, per accoglierlo e servirlo. Siate vigilanti ed oculati, ha detto il porporato, a quanti lavorano nell’ospedale, nella propria posizione, ognuno può contribuire ad aprire la via di Dio in questo mondo

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

“La Chiesa ha sempre considerato l’assistenza agli infermi parte integrante della sua missione. Anzi, come ha affermato Papa Francesco all’Angelus dell’8 febbraio 2015, considera le persone malate come una via privilegiata per incontrare Cristo, per accoglierlo e per servirlo. Curare un ammalato, accoglierlo, servirlo è servire Cristo”. Lo ha sottolineato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, che questa mattina ha presieduto, nella chiesa dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (Idi), a Roma, la Messa in occasione dell’incontro per gli auguri natalizi tra medici, operatori sanitari e pazienti. Alla liturgia eucaristica, concelebrata dal presidente della Fondazione Luigi Maria Monti, padre Giuseppe Pusceddu, della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, e dai confratelli che prestano servizio nell’ospedale, hanno preso parte, fra gli altri, Francesco La Rocca e Alessandro Ridolfi, rispettivamente presidente e direttore generale della Regione Lazio, con la quale il nosocomio intrattiene rapporti istituzionali.

Il cardinale Parolin mentre saluta il personale medico dell’Idi

L’ispirazione di Luigi Monti

Nella sua omelia, il porporato ha ricordato che Gesù ha conferito ai suoi discepoli il duplice mandato di annunciare il Vangelo e sanare gli infermi e ha rimarcato che tante opere sono sorte nel corso dei secoli per rispondere all’invito di Cristo ad avere cura dei più piccoli e degli ultimi. Tra queste l’Idi, nato nei primi anni del novecento nel solco del carisma del beato Luigi Monti, infermiere, apprezzato per le sue capacità professionali e soprattutto per la sua totale dedizione agli ammalati, che ha fondato la famiglia religiosa dei Figli dell’Immacolata Concezione – ancora oggi impegnata nell’istituto specializzato in malattie dermatologiche – perché prestasse assistenza sanitaria e supporto spirituale a tutti i bisognosi. Riconosciuta come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), oggi la struttura offre prestazioni ambulatoriali in tutti i principali ambiti medici e ha anche reparti di oncologia, chirurgia plastica e vascolare. “Mi fa piacere che dopo tanti anni di turbolenze, di bufere, l’ospedale abbia potuto riprendere il suo cammino con maggiore serenità. Vorrei ringraziare tutti coloro che si sono dedicati anche nel passato e si dedicano attualmente a questa ripresa”, ha detto il segretario di Stato vaticano, ha invitato quanti lavorano nell’ospedale “ad essere molto vigilanti ed oculati, in modo da assecondare questa tendenza positiva”, ispirandosi all’esempio del beato Luigi Monti.

Il cardinale Parolin durante la consacrazione dell’Eucaristia

Ciascuno può contribuire ad aprire la via di Dio nel mondo

Con lo sguardo verso il Natale, ormai alle porte, il cardinale Parolin ha poi evidenziato che chi incontra veramente Gesù si riempie di gioia, come spiega Papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium: è la gioia di chi ha trovato in Cristo “il senso vero della propria vita”. Infine, richiamando la figura di Giovanni Battista, chiamato a preparare la via al Messia, il porporato ha specificato che ciascuno di noi ha una chiamata particolare, che ad ognuno viene affidato un compito proprio. Per questo, “nell’ambito del proprio lavoro e della propria posizione”, tutti possono “contribuire ad aprire la via di Dio in questo mondo”. “Tutte le volte che apriamo, che ci apriamo alla chiamata di Dio, prepariamo, come Giovanni, la via del Signore tra gli uomini, fratelli e sorelle” ha concluso il cardinale segretario di Stato, che al termine della celebrazione ha benedetto il Bambinello che è stato posto nel presepe allestito all’ingresso dell’ospedale. Qui, prima di congedarsi, il porporato si è soffermato insieme agli altri concelebranti, esortando a pregare per gli ammalati e per la pace nel mondo.

Il presepe dell’Idi con il Bambinello benedetto dal cardinale Parolin