Chiesa Cattolica – Italiana

Papa Francesco visiterà Malta il 2 e 3 aprile

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Fissato per il 31 maggio 2020, poi rinviato a causa del deflagrare della pandemia di Covid, Papa Francesco non rinuncia al desiderio di visitare l’isola di Malta. E oggi dalla Sala Stampa vaticana giunge l’annuncio ufficiale: il Pontefice si recherà nell’isola del Mediterraneo, per due giorni, i prossimi 2 e 3 aprile. Nella nota del direttore Matteo Bruni, si legge che il Papa “ha accolto l’invito del presidente della Repubblica di Malta, delle Autorità e della Chiesa Cattolica del Paese”. I dettagli saranno resi noti prossimamente, intanto si precisa che Francesco farà tappa nella capitale La Valletta, e sarà anche a Rabat, Floriana e sull’isola di Gozo, la seconda più grande dell’arcipelago maltese e separata da Malta da un braccio di mare di soli 5 chilometri. 

Terzo Papa nell’isola 

Quello a Malta, antica sede dell’omonimo Ordine cavalleresco, che oggi conta meno di 500mila abitanti, oltre il 90% dei quali cattolici, sarà il 36.mo viaggio apostolico di Jorge Mario Bergoglio, dopo l’ultimo dello scorso dicembre a Cipro e in Grecia. Sarà il terzo Pontefice negli ultimi trent’anni a visitare l’isola del Mediterraneo: prima di lui Giovanni Paolo II vi fece tappa nel 1990 e nel 2001, quest’ultima volta per beatificare dun Ġorġ Preca, primo santo maltese nella storia del cattolicesimo, suor Adeodata Pisani, badessa del monastero di San Pietro nella cittadina di Medina, e Nazju Falzon, frate minore che assistette i soldati maltesi durante la Guerra in Crimea. Benedetto XVI si era recato invece a Malta il 17 e 18 aprile 2010, per celebrare il 1950° anniversario del naufragio di San Paolo sull’isola nel 60 d.C.

L’invito delle autorità

Papa Francesco aveva già ribadito la sua intenzione di visitare l’isola nell’intervista alla radio spagnola Cope. L’invito ufficiale a recarsi nel Paese era giunto tre anni fa dal presidente George Vella, durante la visita in Vaticano del 16 settembre 2019. In quell’occasione, il leader maltese ricordava il legame antico tra i Pontefici e l’arcipelago mediterraneo, riferendo al Papa che le autorità civili e religiose maltesi attendevano da tempo il suo arrivo e rammentando la doppia visita di Karol Wojtyla. A quell’udienza era seguito, due mesi dopo, a dicembre 2019, un incontro privato “previsto da tempo” con il premier già dimissionario Joseph Muscat. 

Nell’ottobre 2021, Papa Francesco ha incontrato invece il primo ministro di Malta, Robert Abela, con il quale aveva affrontato varie tematiche di comune interesse come la situazione europea ed internazionale, l’importanza del dialogo ecumenico e interreligioso, la fraternità tra i popoli, soffermandosi anche sul contributo del cristianesimo a storia, cultura e vita del popolo maltese e sull’impegno della Chiesa in favore dello sviluppo umano e sociale del Paese. Il primo ministro aveva regalato al Papa anche 7mila tamponi per il Covid destinati all’ambulatorio dell’Elemosineria apostolica.  Anche in quell’occasione era stato ribadito l’invito ad effetturare un viaggio nell’isola.

La questione migranti

In attesa della comunicazione ufficiale del programma, si nota dall’annuncio odierno che Papa Francesco ha dilungato di quarantott’ore il tempo della visita rispetto al viaggio programmato nel 2020 per una sola giornata, Solennità di Pentecoste. Esso prevedeva già la tappa a Gozo. Il motto scelto due anni fa per la trasferta era una frase degli Atti degli Apostoli (Atti 28, 2): “They showed us unusal kindness. Essi mostrarono un’insolita gentilezza”; il logo mostrava invece delle mani indirizzate verso la Croce, provenienti da una nave in balìa delle onde, quale segno di accoglienza verso il prossimo e di assistenza a coloro che sono in difficoltà, abbandonati al loro destino. Un chiaro riferimento al fenomeno migratorio che vede Malta, da anni, al centro delle cronache internazionali. 

Papa Francesco ha lodato più volte pubblicamente l’isola come esempio di accoglienza ai migranti nel passato. Nella sua omelia per i Vespri conclusivi della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2020, ricordava l’ospitalità offerta dalla comunità maltese a San Paolo e ai suoi compagni dopo il naufragio. “Ci trattarono con gentilezza” (Atti 28,2) era infatti il tema scelto per la Settimana ecumenica ed a redigere il testo del tradizionale sussidio di approfondimento erano state proprio le Chiese cristiane di Malta e Gozo, anche per commemorare la Festa del Naufragio di Paolo, che sull’isola si celebra il 10 febbraio.

Gli appelli all’accoglienza di monsignor Scicluna 

Nel presente, dalle cronache degli ultimi anni si è appreso invece di numerosi ostacoli posti dalle autorità de La Valletta all’accoglienza dei barconi di migranti provenienti soprattutto da Paesi africani ma anche da diverse zone dell’Asia. Sul tema era intervenuto infatti, in più di un’occasione, monsignor Charles Scicluna, l’arcivescovo metropolita de La Valletta e segretario aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha lanciato ripetuti appelli all’unità dell’isola e all’accoglienza dei profughi. Il presule aveva anche voluto incontrare anni fa personalmente i richiedenti asilo e ricordava l’episodio degli Atti che lodava i maltesi per l'”insolita gentilezza” con cui accolsero “persone che avevano paura, che avevano freddo, che erano bagnate”. “Dobbiamo continuare a farlo anche oggi, come lo abbiamo fatto migliaia di anni fa”, diceva monsignor Scicluna.

Più volte l’arcivescovo ha ribadito al Pontefice il desiderio dei maltesi di accoglierlo nella propria terra, quale anche “incoraggiamento per una nuova evangelizzazione”. In un video diffuso due anni fa per il viaggio già programmato, Scicluna affermava che la presenza del Santo Padre “è un’occasione per noi per ribattezzare questa nostra filantropia, questo nostro spirito di accoglienza… Noi siamo chiamati a dare la vita per gli altri, a risanare le ferite che hanno un po’ fatto a pezzi il tessuto sociale ma anche rincuorarci per poter accogliere gli altri che bussano sulle sponde delle nostre isole chiedendo un po’ di assistenza, qualcuno che li tratti con dignità, con ‘rara umanità’”.

Auspici mai sopiti, nonostante il rinvio della trasferta, e che si rinnovano con l’annuncio della visita di oggi.   

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