Alle 09:53 l’aereo partito da Roma è atterrato all’aeroporto internazionale della capitale ungherese. Ad accogliere il Papa il nunzio apostolico, l’ambasciatore d’Ungheria presso la Santa Sede e il vice primo ministro ungherese. Francesco ripartirà nel tardo pomeriggio di domenica 30 aprile
Andrea De Angelis – Budapest
Budapest accoglie il Papa dopo due mesi di incessanti preparativi, in una città pronta a scrivere nuove pagine della sua bimillenaria storia. L’Airbus A320 di Ita Airways, decollato alle 08:21 di questa mattina da Roma-Fiumicino, è atterrato alle 09:53 nell’aeroporto di Ferenc Liszt, pochi minuti prima rispetto all’orario previsto. Francesco scende dal velivolo in ascensore e si reca a piedi, con l’ausilio di un bastone, dai presenti. Poco prima saluta a bordo il nunzio apostolico, monsignor Michael Banach, e l’ambasciatore d’Ungheria presso la Santa Sede, Eduard Habsburg-Lotharingiai. Mentre il sole splende sulla pista di atterraggio, il Papa viene accolto dal vice primo ministro e da un bambino e una bambina in abito tradizionale che gli offrono il pane e il sale, simbolo di vita, di benedizione e buon augurio. Francesco spezza con la mano destra una piccola porzione di pane e la assaggia, tra gli applausi dei presenti. Decine i piccoli con in mano le bandierine della Città del Vaticano e dell’Ungheria. Prima di dirigersi verso la Vip Lounge, ha luogo la presentazione delle delegazioni. Dopo questo breve incontro è previsto il trasferimento a Palazzo Sàndor, residenza del presidente della Repubblica ungherese.
La seconda volta di Francesco a Budapest
Nella capitale ungherese si respira tutto l’entusiasmo di una comunità desiderosa di accogliere nuovamente il Papa, dopo la prima volta di due anni fa. Nel 2021 infatti c’è stato l’abbraccio in occasione del Congresso Eucaristico Internazionale. Francesco è il secondo Papa a compiere un viaggio apostolico in Ungheria, dopo quelli di Giovanni Paolo II nel 1991 e nel 1996. Molto è cambiato da allora, quando il Paese si era da poco liberato dal comunismo. Dal 2004 infatti l’Ungheria fa parte dell’Unione europea, ha registrato un importante sviluppo economico e la città di Budapest è diventata, negli anni, una importante meta turistica internazionale. Oggi, però, lo sguardo è rivolto anche al confine nord orientale, quello con l’Ucraina. Sono oltre un milione infatti gli ucraini che hanno attraversato l’Ungheria dopo l’inizio della guerra, dalla fine di febbraio 2022.
Gioia e gratitudine
A Budapest si respira gioiaper l’arrivo di Francesco. Sui quotidiani ungheresi la notizia è su tutte le prime pagine, che titolano “Dove c’è Pietro, c’è la Chiesa”. I notiziari di radio e tv dedicano l’apertura a questa storica visita. A Budapest è forte anche il senso di gratitudine nei confronti del Papa, pellegrino di pace, portatore di speranza nonostante i recenti problemi di salute. La città accoglie il successore di Pietro in un anno particolarmente significativo: i confini moderni di Budapest sono stati infatti tracciati nel 1873, proprio 150 anni fa, quando si unirono le città collinari di Buda e Obuda, ad ovest, e di Pest, sulla pianura della riva orientale del Danubio.