Chiesa Cattolica – Italiana

Osoro Sierra: Carmen instancabile annunciatrice di Cristo risorto

Debora Donnini – Città del Vaticano

Una vibrante emozione attraversa la cattedrale dell’Almudena di Madrid, la stessa che 5 anni fa ospitò i funerali di Carmen Hernández. Un’emozione che ha il volto della gratitudine e della gioia seppur segnata dal dolore per il distacco terreno. Sono tanti i fedeli, molti dei quali conoscono l’iniziatrice del Cammino neocatecumenale anche da più di 50 anni, oggi come allora visibilmente commossi, che si riuniscono dentro e anche fuori dalla cattedrale – per le esigenze sanitarie dovute alla pandemia – dove possono seguire la diretta You Tube vista peraltro anche da tante parti del mondo.

Amatevi gli uni gli altri 

Un’instancabile catechista e annunciatrice di Gesù, si donò incondizionatamente per portare agli uomini l’annuncio di Cristo risorto. Così il cardinale arcivescovo di Madrid, Carlos Osoro Sierra, nell’omelia ha ricordato Carmen che ha conosciuto personalmente. Ha ricordato come al centro dei suoi interventi vi fossero le parole di Gesù: Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.  Quante volte abbiamo ascoltato da lei, che quello di cui più ha bisogno l’uomo è sperimentare l’amore del Signore, ha detto il porporato. In questa Messa in cui si prega per Carmen, l’arcivescovo di Madrid ha voluto sottolineare che questa donna accogliendo Gesù Cristo fu capace di annunziarlo aprendo orizzonti di speranza, mostrando la vita nuova che appare in Lui. Divisioni e guerre sono la conseguenza del fatto che l’uomo abbandona Dio. Non c’è alternativa alla fraternità e alla carità. Cruciale che gli uomini possano conoscere e amare Cristo. 

L’amore per Cristo, la Chiesa e il Papa

“Carmen era una donna eccezionale, innamorata di Cristo, della Scrittura e dell’Eucaristia. Ringrazio Dio per Carmen. Era una donna profonda, autentica e libera nel suo rapporto con tutti. Amava Cristo e la Chiesa; e il Papa, soprattutto”, scrive Kiko in una nota che viene letta dal postulatore della fase diocesana, Carlos Metola. Metola informa anche che l’equipe internazionale, composta da Kiko Argüello, Mario Pezzi e Maria Ascension Romero, non ha potuto essere presente. Già all’inizio il postulatore ha sottolineato due regali fatti dall’arcidiocesi di Madrid: che la presentazione del Supplex Libellus  sia avvenuta in questa Celebrazione, perché normalmente avviene in forma riservata, e che al termine della Messa viene consegnata un’immaginetta di Carmen con la preghiera ufficiale per chiederle grazie.

Nel ricordare Carmen, Kiko sottolinea che “per amore della Chiesa e dei suoi fratelli” è rimasta con lui per 50 anni portando avanti questa “Iniziazione Cristiana che è il Cammino Neocatecumenale”. “Crediamo che Carmen sia con il Signore, è già nella festa. Donna eccezionale, davvero, con enorme generosità. Una donna molto importante per la Chiesa!”, rimarca soffermandosi, anche sull’aspetto centrale che ha contraddistinto la vita di questa donna missionaria, e cioè l’aver sempre “vissuto innamorata di Cristo”. “Se leggevi i suoi diari – rimarca Kiko –  tutto quello che diceva: ‘Gesù, ti amo, ti amo!’. In ogni pagina: ‘Ti amo, ti amo!’ Amare Cristo è l’unica verità: ‘Ama Cristo e migliaia ti seguiranno’, dicono i Padri del Deserto. Io credevo che seguissero me, ma scopro che migliaia di fratelli sono nel Cammino grazie a Carmen e per l’amore che Carmen aveva per Cristo”.

Dopo la lettura della nota il postulatore consegna al cardinale Osoro Sierra il Supplex Libellus, la richiesta di apertura della fase diocesana per la causa di beatificazione e canonizzazione, accompagnato da uno scrosciante applauso dei presenti e, poi, dal canto finale ispirato a una poesia di Tagore, molto cara a Carmen. “Sono rotti i miei legami, pagati i miei debiti, le mie porte spalancate, me ne vado da ogni parte”. Parole che esprimono la libertà di partire per portare, in ogni angolo del mondo, quell’annuncio di vittoria di Cristo risorto sulla morte per il quale Carmen ha donato tutta la sua vita.

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