Onu: illegale l’annessione russa dopo i referendum

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Andrea De Angelis – Città del Vaticano

Il presidente russo Putin ha firmato i decreti con cui riconosce “l’indipendenza” delle regioni ucraine di Zaporizhzhia e Kherson. Mosca aveva già riconosciuto Donetsk e Lugansk, alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina a febbraio. “L’annessione non ha valore legale, va condannata”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ribadendo una posizione già nota della comunità internazionale che considera una farsa i referendum. 

Il veto russo

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dunque, voterà oggi una risoluzione di condanna dei referendum di annessione di diverse regioni ucraine da parte della Russia, con un testo che però non ha possibilità di essere adottato a causa del diritto di veto di Mosca, organo permanente del Consiglio. L’annessione formale di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson per Mosca mira a rendere irreversibili le conquiste territoriali derivate dalla guerra iniziata oltre 7 mesi fa. Sul terreno, però, nelle ultime settimane, specialmente le ultime due regioni vengono in queste ore gradualmente riconquistate dagli ucraini. Dunque, il referendum farsa servirebbe anche a celare le sconfitte dei soldati russi. “Non riconosceremo mai le rivendicazioni russe sul territorio sovrano ucraino”, ha ripetuto ieri il presidente americano Biden, con gli Stati Uniti che hanno stanziato altri  12 miliardi per l’invio di nuove armi all’Ucraina. E, mentre il Cremlino conferma la mobilitazione parziale, la Finlandia ha chiuso i confini ai cittadini russi. Infine anche la Nato ieri ha parlato di “deliberato sabotaggio” per il danneggiamento dei gasdotti Nord Stream nel mar Baltico. Le falle accertate sono salite a quattro In attesa di possibili sviluppi sulle indagini, ma Mosca avverte: i danni ai gasdotti potrebbero essere irreparabili.

Strage di civili

“Questa mattina missili russi hanno colpito un convoglio umanitario in uscita da Zaporizhzhia, uccidendo 23 persone e ferendone altre 28, tutti civili: lo ha riferito il capo dell’amministazione regionale militare Oleksandr Starukh, citato da Espreso Tv. Il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, ha aggiunto che le persone lasciano Zaporizhzhia per andare nei territori occupati ogni giorno, consegnare medicine, sostenere i parenti e tornare indietro. Video pubblicati sui social mostrano una scena con morti e feriti sulla strada: il convoglio sarebbe stato colpito ripetutamente. In queste ore, inoltre, droni kamikaze russi stanno attaccando Odessa e Mykolaiv, come riferito via Telegram dal vice capo dell’ufficio presidenziale di Kiev, Kyrylo Tymoshenko, secondo il quale il combattimento è in corso. Colpito almeno un edificio, tre i droni abbattuti.