Michele Raviart – Città del Vaticano
La pandemia di Covid-19 ha aumentato le protezioni sociali per i cittadini in tutto il mondo. Tuttavia, oltre 4 miliardi di persone ne sono ancora prive. A denunciarlo è l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo), in un report che analizza l’andamento di sussidi e accesso all’assistenza sanitaria negli ultimi due anni.
Oltre la metà delle persone senza assistenza
Solo il 47% della popolazione mondiale, infatti, riceve almeno un sussidio da parte dei sistemi nazionali di protezione sociale, che includono pensioni, sostegno alla disoccupazione, pensioni di invalidità o malattia, infortuni sul lavoro, maternità e supporto alle famiglie. Solo un bambino su quattro, il 26,4%, infatti gode di un qualche tipo di assistenza, con il 45% delle neo mamme che ricevono sussidi in denaro. Più diffuse le pensioni per anzianità (77,5%), mentre quelle per disabilità riguardano solo una persona su tre tra quelle che ne avrebbero diritto. Ancora più bassa la percentuale di popolazione che riceve un sussidio di disoccupazione, il 18,6%.
Aumenta il divario tra Paesi ricchi e poveri
In generale, nel biennio 2020-2022, è aumentato del 30% il divario di protezione sociale tra i Paesi più ricchi e quelli più poveri. Ogni Paese in media investe quasi il 13% del proprio Prodotto interno lordo in protezione sociale, escluse le spese per il sistema sanitario, ma i Paesi più poveri superano di poco l’1%. Pesano anche le disparità tra le regioni, tra aree urbane e rurali e tra donne e uomini. A livello mondiale, l’84% dei cittadini in Europa e Asia centrale è coperta da almeno uno strumento di sussidio. Il 64%, invece, nelle Americhe. Più bassa la percentuale in Asia e Pacifico (44%), negli Stati Arabi (40%) e in Africa, (17,4%).
Sfruttare la risposta alla pandemia
“I Paesi sono a un bivio”, ha affermato il direttore generale dell’ILO, Guy Ryder. “Questo è un momento cruciale per sfruttare la risposta alla pandemia al fine di costruire una nuova generazione di sistemi di protezione sociale basati sui diritti. Questi possono attutire le conseguenze delle crisi future per le persone e dare ai lavoratori e alle imprese la sicurezza per affrontare le molteplici transizioni future con fiducia e speranza. Occorre riconoscere che una protezione sociale efficace e completa non è solo essenziale per la giustizia sociale e il lavoro dignitoso, ma anche per creare un futuro sostenibile e resiliente”.