Nuova strage di civili a Gaza, l’Australia torna a finanziare l’Unrwa

Vatican News

“Richieste irrealistiche”. Così Israele giudica le proposte di Hamas su una nuova ipotesi di tregua. Nuova strage degli affamati a Gaza, mentre l’Australia torna a finanziare l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, nel giorno in cui l’Autorità nazionale palestinese ha nominato il nuovo primo ministro

Andrea De Angelis – Città del Vaticano 

La parola tregua risuona più volte nelle ultime ore per quanto riguarda la crisi in Medio Oriente, ma si accompagna ancora una volta al termine strage. Sono infatti decine le vittime a Gaza – almeno 21 morti, oltre cento i feriti – dopo che soldati israeliani avrebbero aperto il fuoco su una folla in attesa di aiuti umanitari nel nord della Striscia, stando alle fonti palestinesi. Israele nega invece questa ricostruzione e afferma che l’esercito sta indagando sull’episodio. Ciò che certo è l’uccisione di civili in cerca di cibo, con Israele che definisce “irrealistiche” le richieste di Hamas sulla liberazione degli ostaggi.

Ipotesi di un cessate il fuoco 

Questo lo scenario ad oltre cinque mesi dall’inizio di una guerra che vede sotto i riflettori nelle ultime ore Stati Uniti ed Australia. Washington infatti da un lato avrebbe finalizzato, stando a quanto riporta la Reuters, la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu sulla guerra Israele-Hamas, solitamente il passo finale prima di chiedere il voto su un testo che sosterrebbe gli sforzi internazionali per un cessate il fuoco come parte di un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Inoltre La Casa Bianca accoglie con favore la nomina del nuovo primo ministro Mohamed Mustafa da parte del presidente dell’Autorità Nazionale palestinese, Abu Mazen. L’Australia, dal canto suo, dà un segnale forte tornando a finanziare l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. “Non è un’agenzia terroristica”, ha detto la ministra degli Esteri australiana. All’inizio dell’anno circa 15 Paesi, tra cui l’Italia, hanno tagliato i fondi all’Unrwa. 

Sanzioni statunitensi

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato nuove sanzioni contro due insediamenti illegali in Cisgiordania che sono stati utilizzati come base per attacchi da parte di coloni israeliani estremisti contro civili palestinesi. Nella lista nera sono finiti la fattoria di Moshe Sharvit, quella di Zvi Bar Yosef e i rispettivi proprietari. Nella lista nera anche un terzo leader, Neriya Ben Pazi, perché coinvolto negli attacchi contro i civili. Per la prima volta sanzioni statunitensi vengono imposte contro interi avamposti israeliani e non solo contro singoli individui. 

Il nuovo primo ministro palestinese

Il presidente palestinese Abu Mazen ha nominato primo ministro Mohammed Mustafa, un consigliere di lunga fiducia per gli affari economici. La nomina di Mustafa arriva a meno di tre settimane dalle dimissioni del suo predecessore, Mohammed Shtayyeh, che ha dichiarato la necessità di un cambiamento dopo che l’attacco di Hamas del 7 ottobre ha scatenato la guerra con Israele a Gaza. Il 69enne ha ora il compito di formare un nuovo governo per l’Autorità Palestinese. Mustafa, che ha studiato alla George Washington University di Washington, è un membro indipendente del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina.