Sarà ricco di eventi il Meeting mondiale sulla Fraternità Umana che si svolgerà il 10 giugno a Roma e in altre otto piazze nel mondo, al quale parteciperà anche il Papa. La mattina si incontreranno cinque gruppi di lavoro tra cui numerose personalità insignite dalla prestigiosa onorificenza svedese, che nel pomeriggio presenteranno a Francesco un documento e lanceranno una raccolta di firme per la fraternità universale
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Far risuonare, in mondovisione sui media vaticani, Rai 1 e in streaming, la parola fraternità da piazza San Pietro e da altre otto piazze nel mondo – a Brazzaville, Bangui, in Etiopia, a Buenos Aires, a Nagasaki, a Lima, a Gerusalemme e dalla Nave di soccorso Mare Jonio, da Trapani – perché la fratellanza possa permeare la cultura e per riportare “all’attenzione dei cuori e delle persone” che tutti gli uomini sono “costitutivamente fratelli”, poiché “accomunati dall’unica umanità”. È questo, ha spiegato stamani il cardinale Mauro Gambetti durante la conferenza stampa svoltasi nella Sala Stampa della Santa Sede, l’obiettivo di “Not alone”, il Meeting mondiale sulla Fraternità Umana che si terrà il 10 giugno e al quale prenderà parte anche Papa Francesco. Ispirata all’Enciclica Fratelli tutti, l’iniziativa è organizzata dall’omonima Fondazione vaticana in collaborazione con la Basilica di San Pietro, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e il Dicastero per la Comunicazione, per promuovere la cultura della fraternità, del dialogo e della pace e riunirà diverse personalità e giovani di tutto il mondo – fra i quali anche giovani ucraini e russi – che, a conclusione della giornata, tenendosi per mano, si uniranno in un grande abbraccio nel colonnato di piazza San Pietro, simbolo architettonico dell’abbraccio universale della Chiesa.
I due momenti della giornata
“Not alone” è una giornata pensata come processo ed esperienza di costruzione di fraternità che sarà divisa in due momenti: al mattino si riuniranno in Vaticano 5 gruppi di lavoro – Premi Nobel, ambiente, scuole, fragili, e associazioni – che affronteranno il tema della fraternità e condivideranno percorsi di comunione. Nel pomeriggio, alle 16, avrà inizio il Meeting condotto dal presentatore Carlo Conti, un momento di festa e di unione all’insegna della condivisione, dell’arte e della musica, che vuole essere un’occasione per riscoprire il senso della fraternità e dell’amicizia sociale. Fra gli artisti che si esibiranno e offriranno la loro testimonianza Al Bano, Amara, Andrea Bocelli, Roberto Bolle, Giovanni Caccamo, Simone Cristicchi, Hauser, Carly Paoli, il Piccolo Coro dell’Antoniano, Mr. Rain, Amii Stweart, Paolo Vallesi. Ci sarà spazio anche per rappresentanti del terzo settore, del mondo delle associazioni in difesa dei diritti umani, ambientalisti e imprenditori che parleranno della loro scelta e del loro impegno volto costruire una cultura di fraternità. Anche dalle altre piazze collegate saranno raccontate esperienze.
Le testimonianze
In piazza San Pietro, parleranno delle loro missioni, Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, la Comunità di Sant’Egidio, il Centro Astalli e Rondine Cittadella della Pace. “Siamo felici di unirci all’appello del Papa per la fraternità umana e la pace – ha sottolineato Grandi intervenuto da remoto alla conferenza stampa -. In un mondo così martoriato dai conflitti, questo messaggio deve essere accolto per il bene di tutta l’umanità”. Grandi ha aggiunto che sono numerose, oggi, le comunità “che accolgono i rifugiati come fratelli e sorelle e insieme si impegnano per far crescere le nostre società” e auspica che “Not alone” “rappresenti l’inizio di una solidarietà rafforzata per gli oltre 103 milioni di persone sfollate e rifugiate ancora in cerca di protezione”. E poi interverranno anche Davi Yambio portavoce della rete Refugees in Libia, fuggito dai lager di Tripoli e oggi rifugiato politico in Italia, Sandra Sarti presidente di Aiuto alla Chiesa che Soffre Italia, Kinsu Kumar leader diritti dei bambini, Heidi Kuhn fondatrice di Root of peace, organizzazione dedita alla bonifica dei campi dalle mine antiuomo per farne terreni agricoli fertili, Catia Bastioli fondatrice di Novamont, Ermete Realacci creatore della Fondazione Symbola. La Nave di soccorso Mare Jonio, che per l’occasione si trasformerà in una piazza, ospiterà a bordo 50 donne e uomini provenienti da varie esperienze di solidarietà, accoglienza e condivisione laiche e religiose, attive in Sicilia. E ancora sacerdoti, religiose e religiosi e laici impegnati a costruire la cultura di solidarietà e amicizia sociale nel mondo racconteranno la loro esperienza. Da Buenos Aires, tra gli altri, ci sarà Sergio Sánchez il cartonero, da Lima suor Marìa Helida, cuoca e membro della comunità religiosa Hijas de María, e Maricela Macavilca, allevatrice di Huarochirí. Inoltre da Bangui sarà presente don Matthieu, mentre da Gerusalemme interverrà il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa.
La partecipazione del Papa
Papa Francesco sarà in piazza San Pietro alle 18, saluterà i presenti e le piazze collegate nel mondo e ascolterà quanto emerso nei gruppi di lavoro della mattina. In rappresentanza dei Premi Nobel, Muhammad Yunus e Nadia Murad – ai quali è stato conferito il riconoscimento per la pace rispettivamente nel 2006 e nel 2018 – presenteranno poi al Pontefice un documento sulla Fraternità e insieme lanceranno la raccolta di un miliardo di firme per la fraternità universale. Sarà l’avvio di un processo, ha detto il cardinale Gambetti. “O siamo fratelli, ci riconosciamo fratelli o diventiamo nemici – ha aggiunto il porporato – ciascuno deve scegliere da che parte stare. Tutti quelli che nel cammino che si dispiegherà dopo il 10 giugno sottoscriveranno la dichiarazione faranno parte di quel mondo che vuole costruire fraternità”. A Francesco verrà mostrato inoltre un elaborato sulla fraternità e un video realizzato per i più fragili e coloro che vivono ai margini della società. “Siamo tutti di pari dignità ma siamo differenti – ha evidenziato il vicario generale del Papa per la Città del Vaticano – da ogni punto di vista: antropologico, ma anche culturale, sociale, etnico, religioso. Ma questa è la grande bellezza e anche il grande dono e potenziale, perché intorno a queste differenze, lette alla luce della fraternità, si può costruire comunione, comunità”.
Un abbraccio a tutto il mondo da piazza San Pietro
Al Papa, poi, tenderanno la mano ragazze e ragazzi dei cinque continenti, accompagnati dal Piccolo Coro dell’Antoniano, per formare un abbraccio simbolico, che coinvolgerà tutta piazza San Pietro. Il Meeting sarà in diretta su Rai 1 alle 17 alle 18.45, ma l’evento proseguirà fino a sera e dalle 20.45 fino alle 22, in piazza San Pietro si esibiranno tra la gente circensi e artisti di strada. A conclusione della giornata ogni partecipante riceverà in dono una zolla di terra biologica e dei semi da piantare e far germogliare, come simbolo dell’impegno a custodire la fraternità. “Oggi il cardinale Zuppi è in missione a Kyiv per portare aventi questa visione, cioè che è possibile riconoscersi fratelli e come tali si riconoscono come un dono e possono convivere pacificamente”, ha rimarcato il cardinale Gambetti, ribadendo che scopo della giornata del 10 giugno è rilanciare la parola fraternità dare voce a ciò che Papa Francesco scrive nella Fratelli tutti “per disegnare un orizzonte nel quale ritrovarsi e ricomprendere il mondo, la globalizzazione, con delle dinamiche che favoriscano la crescita di tutti e l’armonia fra i popoli, nell’ambito dell’economia, della giustizia, della politica, del lavoro, dell’ambiente”. “Ecco – ha concluso il porporato – vorremmo davvero diventare fratelli tutti”.