Charlotta Smeds – Vatican News
In una fredda notte d’inverno, un centinaio di cattolici di Trondheim, in Norvegia, si sono radunati in piazza San Giovanni Paolo II, davanti alla cattedrale di Sant’Olav, per partecipare alla Messa delle Ceneri, celebrata dal vescovo Erik Varden OCSO.
All’aperto: unica soluzione
Dal 12 marzo dell’anno scorso, per evitare il contagio da Coronavirus, la Norvegia ha adottato delle misure che prevedono un massimo di 10 partecipanti alle Messe e ad altre celebrazioni che si svolgono in chiesa. Di conseguenza, per far sì che più fedeli potessero iniziare la Quaresima partecipando alla Messa, il vescovo ha deciso di celebrarla fuori dalla chiesa, anche se in pieno inverno.
“Viviamo in una specie di digiuno da quasi un anno”, spiega monsignor Varden, sottolineando che l’iniziativa non è una manifestazione di protesta quanto piuttosto la risposta ad un bisogno:
“Molte persone trovano le restrizioni dolorose e frustranti, anche se allo stesso tempo si rendono conto che sono necessarie per bloccare la pandemia, e quindi le rispettano. Quando il comune ha dato il via libera per celebrare la Messa all’aperto nella piazza davanti alla chiesa, ho provato un senso di sollievo sapendo quanti fedeli avevano fatto a gara per accaparrarsi quei dieci posti, con il desiderio di iniziare il cammino quaresimale verso la Pasqua con la Messa. E così mercoledì abbiamo sfidato il freddo”.
Ceneri e neve
La Messa è durata un’ora, e alla fine, quando Mons. Varden ha ringraziato le persone per essere venute, ha raccomandato loro di “tornare a casa e bere qualcosa di caldo”.
Le restrizioni di accesso alla piazza sono state fissate per cento persone. Prima dell’inizio della Messa il vescovo ha ricordato alle persone di mantenere la distanza di sicurezza prescritta. Le fiaccole, che erano state messe nella neve per incorniciare l’area di accesso, hanno anche contribuito a dare luce e calore ai partecipanti, provati dal freddo e dal vento. Al momento dell’imposizione delle ceneri ha incominciato a nevicare, e mentre il vescovo passava da un fedele all’altro, spargendo le ceneri in testa, i fiocchi scendevano silenziosamente dal cielo.
Dio è fedele
Nonostante il freddo e il buio, è stata una celebrazione suggestiva. Nella sua omelia, molto breve date le circostanze, Erik Varden ha parlato della Quaresima come di un pellegrinaggio, e ha ricordato:
“Insieme possiamo tornare da Dio… Ci rallegra che Dio non si arrende con noi – anche se siamo infedeli, Lui è fedele. Lui vede il nostro germe di buona volontà anche quando ci sembra congelato nel ghiaccio.”
Ordinato vescovo in piena pandemia
La diocesi di Trondheim, al centro della Norvegia, conta 16000 fedeli che rappresentano 120 nazionalità diverse. Prima del 12 marzo scorso, la cattedrale contava dai 1200 ai 1500 partecipanti alle messe della domenica.
Dopo più di dieci anni, la diocesi di Trondheim ha da poco di nuovo un vescovo. In piena pandemia, Erik Varden, norvegese di nascita, è stato ordinato vescovo di Trondheim, all’inizio di ottobre, dopo essere stato abate trappista nel suo monastero Mount Saint Bernard in Inghilterra; ancora non ha svolto, quindi, il suo incarico da vescovo in circostanze normali.
Vogliamo stare insieme
“È stato un anno sorprendente”, racconta monsignor Varden, “ma la vita consiste di cose in gran parte imprevedibili. Può essere difficile, ma è anche un’opportunità. Ogni crisi porta ad un’opportunità: rende più chiare le cose rimuovendo il superfluo” … “Abbiamo imparato cosa significa essere società, abbiamo bisogno l’uno dell’altro e vogliamo stare insieme.”
Contento del buon esito della Messa delle Ceneri, il vescovo afferma che non ci sono in programma altre messe come questa, ma non esclude che continuerà a celebrare le Messe all’aperto, qualora lo ritenga necessario.