Nigeria, vescovi ed esperti si interrogano su presente e futuro dei media africani

Vatican News

A Lagos, capitale del Paese, è in corso da sabato scorso una conferenza in occasione dei 50 anni del Cepacs, organismo episcopale che guida l’apostolato della comunicazione nel continente. Due gli interventi del prefetto Paolo Ruffini. Il cardinale Ambongo: va accresciuta la presenza della Chiesa nel mondo digitale

Paul Samasumo – Città del Vaticano

Durante il fine settimana, il prefetto del Dicastero delle Comunicazioni Paolo Ruffini ha raggiunto la capitale della Nigeria, Lagos, per il 50.mo anniversario del Comitato panafricano per le comunicazioni sociali. Noto con l’acronimo francese di Cepacs, questo organismo è stato fondato nel 1973 dai vescovi africani per guidare l’apostolato delle comunicazioni sociali nel continente, in risposta al documento post-conciliare del Concilio Vaticano II Communio et progressio.

Storia e memoria

In un discorso chiave rivolto ieri pomeriggio ai vescovi africani responsabili della comunicazione a livello regionale, a vari esperti di comunicazione, professionisti dei media e accademici, presenti a Lagos per l’occasione, Ruffini ha elogiato i presuli per il traguardo raggiunto. “Solo mantenendo viva la memoria del passato – ha detto – possiamo costruire un futuro non fondato sulla sabbia. La nostra storia, le nostre storie, sono le nostre fondamenta. Tutti noi – si è domandato il prefetto vaticano – guardando indietro, dobbiamo chiederci: quale storia raccontiamo e abbiamo raccontato? Parla ancora del Regno di Dio?”.

Parolo Ruffini con il cardinale Ambongo

In precedenza, nel suo saluto presso la Cattedrale di Santa Croce a Lagos, Ruffini ha invitato i comunicatori a guardare oltre la tecnologia dei media. La comunicazione, ha sottolineato, è un dono: “Il segreto della comunicazione non è la tecnica, ma l’amore. Potremmo pensare che la comunicazione dipenda dai media, come mera trasmissione di notizie, conoscenze, concetti, emozioni”. Certamente, ha proseguito il capo dei media vaticani, “la comunicazione è anche questo. Ma se guardiamo alla radice latina della parola ‘comunicazione’, possiamo vedere che combina due altre parole: cum, insieme, e munus, dono. Questo ci dice che la comunicazione è innanzitutto un dono reciproco di noi stessi, un dono che nasce dalla relazione che stabiliamo con l’altro”, ha dichiarato Ruffini, ribadendo che “non c’è missione senza comunione. E non c’è comunione senza comunicazione”.

Monsignor Badejo: il Buon Samaritano, esempio di buon ascolto

Ruffini è arrivato a Lagos sabato mattina presto. Ha trascorso il sabato l’arcivescovo di Lagos, Alfred Adewale Martins, e il vescovo nigeriano di Oyo, Emmanuel Badejo, che è anche il presidente di Cepacs. Durante le visite a alcune parrocchie e istituzioni ecclesiastiche, il prefetto del Dicastero per la Comunicazione si è recato in visita al cardinale emerito di Lagos, Anthony Okogie. La Messa di apertura della domenica, celebrata con i fedeli presso la cattedrale di Santa Croce di Lagos, è stata presieduta dal cardinale Fridolin Ambongo, arcivescovo di Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo e presidente del Secam, il Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar. È stata una Messa solenne e vivace, come da tradizione delle liturgie africane.

Un momento della Messa di apertura a Lagos

Nell’omelia, monsignor Badejo ha affermato che la comunicazione può portare alla comunione, alla comprensione e alla guarigione nella società quando è vista come un dono. “Spesso – ha osservato – Papa Francesco propone il Buon Samaritano come esempio da seguire per i cristiani alo scopo di sanare il mondo e le nostre società. Si tratta di un buon esempio di ascolto degli altri, anche se non stanno parlando, e ci incoraggia a non lasciare nessuno indietro. Emulare il Buon Samaritano ovunque ci troviamo – ha proseguito – può cambiare il nostro modo di vedere lo straniero, il nostro modo di vedere i poveri, il nostro modo di trattare i marginalizzati e il nostro modo di trattare anche i meno degni della nostra attenzione. Può aiutarci a creare un mondo più giusto e sano per tutti”.

Etica e comunicazione

Il cardinale Ambongo ha elogiato il Cepacs, con cui il Secam collabora strettamente, per la sintonia tra le celebrazioni del 50.mo e il Sinodo concluso poche settimane fa a Roma, apprezzando anche il tema dato all’incontro di Lagos “Verso la promozione di una Chiesa Sinodale in Africa attraverso le Comunicazioni Sociali”. Il porporato ha detto ai comunicatori che “c’è ancora spazio per miglioramenti, in particolare nel ritenere che tutte le regioni all’interno del Simposio possano diventare “più attive aumentando la loro presenza digitale senza perdere di vista l’etica della Chiesa sulle comunicazioni sociali.”

Diversi i vescovi presenti nella capitale nigeriana da tutta l’Africa per la conferenza in programma fino a domani, cui partecipano esperti internazionali di comunicazione con interventi mirati al rilancio dell’apostolato mediatico della Chiesa nel continete.