Elvira Ragosta – Città del Vaticano
Solo in venticinque sono riusciti a fuggire. Gli altri 140 sono stati portati via, probabilmente nella foresta, dai banditi che hanno assalito il collegio nella notte tra domenica e lunedì. I genitori ieri hanno protestato nei pressi della scuola, chiedendo notizie e la liberazione dei propri figli. Non è il primo rapimento di adolescenti che accade in Nigeria, ma è il terzo grande attacco nello stato di Kaduna negli ultimi tre giorni. Almeno otto operatori ospedalieri sono stati rapiti domenica nella stessa area, mentre sarebbero sette le persone uccise in attacchi nelle città vicine. Il presidente nigeriano Buhari ha ordinato a esercito, polizia e intelligence di lavorare per il rapido rilascio dei rapiti. Intanto, 13 scuole considerate vulnerabili sono state chiuse per evitare episodi simili.
Oltre mille ragazzi rapiti da dicembre scorso
Il nord del Paese resta fortemente caratterizzato da insicurezza. La stabilità dell’area è minata dai terroristi del gruppo islamista Boko Haram, jihadisti appartenenti a vari gruppi, criminali comuni e bande armate che attaccano i villaggi, rubano bestiame e rapiscono persone per avere dei riscatti. Si stima che da dicembre 2020 più di mille bambini, adolescenti e studenti sono stati rapiti in una dozzina di attacchi su larga scala e alcuni di loro sono ancora nelle mani dei rapitori.
Pochi giorni fa il rapimento di un sacerdote
Anche un sacerdote è stato rapito in Nigeria. Padre Elijah Wada, della diocesi di Maiduguri, è stato sequestrato nello Stato di Borno. Il rapimento, secondo quanto comunicato da Aiuto alla Chiesa che soffre, è avvenuto lo scorso 30 giugno sulla strada che collega Damboa a Maiduguri. Padre Wada si stava recando da Shani a Damaturu per celebrare una Messa.