Michele Raviart – Città del Vaticano
È stato liberato in Nigeria padre Peter Amodu, rapito lo scorso 6 luglio lungo l’autostada Otukpo-Ugbokolo, nello Stato del Benue, nel sud est del Paese. A darne notizia un comunicato del segretariato diocesano di Otupko, in cui si ringrazia Dio per la liberazione del sacerdote. “Ringraziamo tutti i sacerdoti, i religiosi, i laici e tutte le persone di buona volontà che hanno mostrato una forte solidarietà e pregato per un rilascio rapito e sicuro per il nostro fratello”, si legge ancora nel comunicato.
La preghiera per gli altri sacerdoti rapiti
Nelle ultime due settimane altri due sacerdoti sono stati rapiti nello Stato di Edo, padre Peter Udo della chiesa cattolica di San Patrizio a Uromi, assalito da uomini armati e e padre Philemon Oboh del Centro di ritiro di San Giuseppe a Ugboha, prelevato dalla sua auto mentre era in viaggio. Sparito il 4 luglio anche padre Emmanuel Silas, nella diocesi di Kafanchan. “Mentre continuiamo a raccomandare al Signore la vita di altre numerose persone che sono tenute prigioniere da bande criminali in varie parti del Paese, per il loro sicuro salvataggio”, scrive ancora la diocesi di Otupko, “preghiamo che attraverso l’efficace intercessione della Beata Vergine Maria, il Signore ci preservi da ogni male e riporti la sicurezza nel nostro Paese, la Nigeria”.
Due le vittime il mese scorso
Proprio per chiedere maggiore sicurezza nel Paese africano, 700 sacerdoti avevano manifestato la scorsa settimana a Kaduna, dopo il funerale di padre Vitus Borogo, rapito e ucciso da sconosciuti lungo la strada per Kachia. Altri due i sacerdoti uccisi lo scorso giugno, padre Joseph Aketeh Bako, ucciso dai suoi rapitori senza che ne sia stato trovato il corpo, sempre nello Stato di Kaduna e padre Christopher Odia, nello Stato di Edo.