Chiesa Cattolica – Italiana

Nigeria, l’esercito bombarda per errore una processione religiosa

Almeno 85 morti in un bombardamento condotto da droni armati, domenica 3 dicembre, a Tundun Biri, nel nord del Paese. Colpiti fedeli musulmani che stavano celebrando la festività del Maulud

Vatican News

“Un sfortunato, inquietante e doloroso incidente”, così il presidente nigeriano Bola Ahmed Tinubu ha qualificato il bombardamento condotto dalle forze armate nigeriane su una processione di fedeli islamici che stavano celebrando la festività del Maulud (il compleanno del Profeta Mohammed). L’attacco sembra condotto da droni (aerei senza pilota) armati è avvenuto, domenica 3 dicembre, a Tundun Biri, nell’area governativa locale di Igabi nello Stato Kaduna, nel nord della Nigeria. L’Agenzia nazionale per l’emergenza – riferisce Fides – ha confermato la morte di almeno 85 persone e il ferimento di altre 66 persone.

Chiesta indagine

Due organizzazioni islamiche locali, l’Arewa Consultative Forum (ACF) e il Jama’atu Nasril Islam (JNI) hanno chiesto un’indagine approfondita sull’attacco. In una dichiarazione l’ACF ha affermato di essere “perplessi e profondamente turbati dal fatto che un’operazione del genere possa essere considerata ed eseguita in un’area così densamente popolata, suggerendo un fallimento imperdonabile, scandaloso e plausibilmente incompetente dell’intelligence”. L’ACF richiede “un’indagine completa, approfondita, onesta e aperta sull’incidente, per stabilire cosa è successo esattamente, chi è stato coinvolto e come, il numero di vite perse e ferite. L’indagine deve essere intrapresa con la piena partecipazione delle persone della comunità colpita (che non devono essere intimidite nel tacere sui dettagli cruenti delle loro perdite)”.

Scuse dell’esercito

Da parte sua, la JNI, in una dichiarazione – riportata sempre da Fides – afferma: “Il bombardamento di fedeli musulmani da parte delle forze aeree, con la conseguente perdita di non meno di 100 vite innocenti, è un atto riprovevole. Un atto così insensibile e devastante è del tutto antitetico ai principi di pace e unità che noi, come comunità, ci sforziamo di sostenere in questo momento critico per la nazione nigeriana, e l’atto mette in pericolo i rapporti tra civili e militari.”

Dal canto suo l’esercito nigeriano ha emesso un comunicato per scusarsi della tragedia ricordando come i terroristi hanno sviluppato una strategia di radicarsi deliberatamente nelle comunità rurali per evitare attacchi militari, travestendosi da civili per commettere atti di terrorismo.

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