Nigeria. Kaigama: dar da mangiare è un imperativo etico e una forma di preghiera

Vatican News

Isabella Piro – Città del Vaticano

Praticare la prima delle sette opere di misericordia corporali, ovvero “Dare da mangiare agli affamati”, è “un imperativo etico e una potente forma di preghiera”: lo ha detto l’arcivescovo di Abuja, in Nigeria, monsignor Ignatius Kaigama, celebrando nei giorni scorsi la Messa nella parrocchia diocesana di “San Matteo”. Nella sua omelia, il presule ha evidenziato che l’insicurezza, la disoccupazione e la pandemia da Covid-19 hanno aggravato la carenza di cibo nel Paese africano dove oltre 80 milioni di persone patiscono le conseguenze della malnutrizione. Facendo riferimento all’enciclica “Caritas in veritatis”, scritta nel 2009 dal Papa, ora emerito, Benedetto XVI, l’arcivescovo nigeriano ha ribadito: “Il diritto al cibo, come il diritto all’acqua, ha un posto importante nella ricerca di altri diritti”. “I poveri vanno amati con i fatti – ha aggiunto -, non con le parole”.

La Nigeria, capitale mondiale della povertà

Monsignor Kaigama ha quindi espresso una forte preoccupazione per il fatto che la Nigeria “si sia guadagnata il soprannome di capitale mondiale della povertà”, anche a causa di “una combinazione di fattori, come i conflitti e la disoccupazione, che stanno peggiorando i livelli nazionali di indigenza”. “La nostra terra è fertile ed ha enormi risorse naturali – ha evidenziato ancora l’arcivescovo di Abuja –, ma la povertà estrema e l’insicurezza alimentare di cui soffrono i nigeriani sono dovute alla mancanza di volontà politica e di lungimiranza economica a tutti i livelli”.

In corso una Campagna per aiutare gli indigenti

Il presule ha poi ricordato “i molti sfollati interni; i mendicanti lungo le strade; i giovani disoccupati e a disagio; i pensionati abbandonati nella miseria”, nonché “gli attacchi perpetrati da uomini armati contro gli agricoltori, ai quali negli ultimi tempi sono state sottratte fattorie e case”. Per questo, l’arcivescovo ha deplorato “la mancanza di sforzi sinceri” per affrontare e superare le difficoltà del Paese ed ha aggiunto che la situazione attuale “richiede, da parte del popolo di Dio, un maggior sostegno ai bisognosi”. In quest’ottica, l’arcidiocesi di Abuja ha lanciato una Campagna di Quaresima distribuendo agli indigenti pacchi contenenti generi di prima necessità e avviando alcune collette il cui ricavato servirà ad aiutare i più poveri.

Evitare gli sprechi e favorire lo sviluppo agricolo

Infine, da monsignor Kaigama sono giunti due moniti: il primo, ad “evitare la cultura dello spreco di cibo che viene perpetrata buttando via o facendo marcire i prodotti agricoli a causa dell’assenza di adeguate strutture di stoccaggio”. Il secondo è stato rivolto invece ai responsabili della sicurezza nazionale affinché “affrontino in modo creativo questa questione, così da creare un ambiente favorevole alla popolazione e permettere lo sviluppo dell’economia rurale”.