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“Con grande dolore portiamo alla vostra attenzione il rapimento di quattro delle nostre sorelle”. L’annuncio di quanto accaduto il 21 agosto nello Stato di Imo, a sud-est della Nigeria, arriva, confermata dalla polizia Paese, dal comunicato firmato dalla segretaria generale della Congregazione delle Suore di Gesù Salvatore, cui appartengono le vittime, suor Zita Ihedoro. Si tratta di Johannes Nwodo, Christabel Echemazu, Liberata Mbamalu e Benita Agu, rapite mentre si recavano alla Messa della domenica nella zona di Okigwe-Umulol. Intensa la preghiera chiesta dalla Congregazione per il loro “rapido, sicuro e incondizionato rilascio” .
“Siamo sulle tracce dei rapitori al fine di liberare le vittime”, fa sapere la polizia senza specificare il motivo del rapimento perché non ci sono rivendicazioni. “E’ un continuo stillicidio di violenza”, ha commentato il direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs), Alessandro Monteduro, chiedendo alle autorità nigeriane “un concreto impegno” per la liberazione delle suore.
Negli ultimi mesi la Nigeria ha registrato un’impennata di rapimenti, con notizie di numerosi cittadini sequestrati spesso a scopo di riscatto, da banditi e persone armate in tutto il Paese più popoloso dell’Africa. I rapimenti hanno preso di mira anche sacerdoti e leader religiosi di diverse confessioni. Solo la settimana scorsa, un sacerdote cattolico e un seminarista sono stati rapiti sulla strada tra Okigwe e Umunneochi. Due giorni dopo sono stati rilasciati.