Chiesa Cattolica – Italiana

Niger, la giunta militare sospende le attività di ong e Onu

Ragioni di sicurezza avrebbero portato i golpisti al potere a sospendere, al momento, movimenti e attività delle organizzazioni umanitarie e delle agenzie Onu dalle zone coinvolte da operazioni militari. Lo Stato Maggiore francese, fa sapere intanto che è pronto a intervenire per rispondere a qualsiasi azione che possa danneggiare basi militari e sedi diplomatiche francesi nel Paese

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Si fa sempre più tesa la situazione politica in Niger, dopo il golpe che, nei mesi scorsi, ha destituito il presidente legittimo, Mohamed Bazoum. Un nuovo allarme è stato innescato dalla decisione della giunta militare al potere di interrompere temporaneamente tutte le attività di organizzazioni non governative e agenzie dell’Onu presenti nel paese, nelle aree interessate da operazioni militari. A motivare l’iniziativa, stando a quanto comunicato dal ministero dell’Interno locale, il deterioramento del clima di sicurezza in Niger, impegnato a fronteggiare anche violenze perpetrate da diversi gruppi jihadisti. Non meglio precisate, però, quali siano le zone coinvolte dal provvedimento.

La Francia pronta a reagire a espulsioni forzate 

Lo Stato Maggiore francese, intanto, ha avvertito che sarà pronto a rispondere a qualsiasi azione che miri a danneggiare basi militari e sedi diplomatiche francesi nel paese”. Le affermazioni arrivano dopo la decisione della giunta militare, la scorsa settimana, di togliere l’immunità diplomatica all’ambasciatore francese, Sylvain Itte, e l’annuncio di volerlo espellere dal Paese.

L’Ecowas propone periodo di transizione di 9 mesi 

Per una soluzione più morbida della questione, il presidente della Nigeria e dell’Ecowas, Tinubu, ha proposto una transizione di nove mesi, avvisando però che le sanzioni imposte al Paese, non saranno allentate senza segnali positivi” da parte del nuovo regime di Niamey, che per ora ha rifiutato qualunque tavolo di negoziazione.

Ue avvia procedimento di sanzioni contro i golpisti 

L’Unione europea si è detta preoccupata per le ripercussioni che potrebbe avere il colpo di stato in Niger sull’instabile regione del Sahel e sui flussi migratori. Sul tavolo, dunque, del Consiglio informale dei ministri degli esteri riuniti a Toledo, in Spagna, c’è l’avvio di un procedimento di sanzioni contro i golpisti e la prosecuzione della sospensione degli aiuti allo sviluppo nel Paese. L’Ue ha espresso, inoltre, il pieno appoggio alla posizione assunta finora dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, di tentare ogni strada per una soluzione diplomatica, sottolineando con forza, però, che l’opzione militare per la risoluzione della crisi deve restare una extrema ratio.

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