Chiesa Cattolica – Italiana

Nicaragua, il vescovo Álvarez: siamo nelle mani di Dio, vogliamo fare la sua volontà

Vatican News

“Grazie per essere con noi, attorno alla Vergine Santissima, Nostra Signora”. Con queste parole monsignor Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa, giovedì 11 agosto, ha iniziato la recita del santo Rosario dalla Curia episcopale della città, trasmesso in streaming.

Il vescovo ha affidato al rosario tutte le intenzioni che tante persone gli hanno trasmesso in questi ultimi giorni. “Grazie anche le vostre dimostrazioni di amicizia, affetto, bontà, misericordia nei nostri confronti”, ha aggiunto. “Come gesto di reciprocità e in atto di comunione dei santi, di comunione spirituale tra voi e noi – ha detto –  offriremo il santo rosario per tutti voi, per tutti quelli che qui in questo dispositivo (n.d.t. mostra il suo cellulare) ci hanno inviato le loro intenzioni”.

Il vescovo ha anche invitato il popolo di Dio a pregare insieme attraverso i social network, “in questo ottavo giorno in cui siamo radunati e bloccati nella nostra curia episcopale di Matagalpa”.  “Grazie per le vostre lettere, per i vostri messaggini – ha aggiunto – e affidiamoci alla Vergine Santissima, affinché Lei interceda sempre presso il suo amato Figlio, Gesù Cristo”. Al termine dell’incontro, il vescovo ha ringraziato i fedeli per la loro partecipazione attraverso i social network e ha ricordato l’appuntamento del 12 agosto, con la santa Eucaristia e la recita della via crucis, nell’ambito del Congresso nazionale mariano in corso-

In un Tweet, monsignor Alvarez ha scritto: “Siamo nelle mani di Dio. Vogliamo fare la sua volontà e tutto per la sua gloria. Amen”.

Un altro sacerdote bloccato nella sua parrocchia dalla polizia

Agli episodi di tensione, questo giovedì 11 agosto, si è aggiunta, secondo quanto riferiscono varie agenzie, la denuncia del sacerdote nicaraguense Aníbal Manzanares, a cui è stato proibito di uscire dalla sua parrocchia, nel  Municipio di Terrabona, dipartimento di Matagalpa (al nord). “Amici e fratelli, solo per comunicarvi che la polizia questa mattina mi ha notificato che non ho il permesso di uscire, non posso andare in strada, né partecipare a processioni, attività al di fuori della chiesa parrocchiale, quindi credo di essere sotto sorveglianza”, ha detto il sacerdote Manzanares, della parrocchia di San José, in un messaggio registrato mercoledì e diffuso giovedì suoi social network.

La Chiesa continentale fraterna e solidale con il Nicaragua

Nel quadro della crisi politica, le Conferenze episcopali in America Latina e nei Caraibi hanno levato la propria voce per dimostrare che il popolo nicaraguense non è solo in questo difficile contesto e hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza.

Messico: “La libertà di espressione e di culto sono diritti fondamentali

In Messico, per esempio, nel testo firmato dal presidente dell’episcopato (CEM), monsignor Rogelio Cabrera, i vescovi esprimono il loro rifiuto della soppressione delle garanzie individuali, in particolare della libertà di espressione e della libertà di culto. “Sappiamo che comunità, famiglie, vita consacrata, sacerdoti, laici, bambini e giovani  – hanno dichiarato – subiscono condizioni che generano paura, tolgono la tranquillità e rubano la pace”.

“Come famiglia ecclesiale ci associamo alla creazione di una coscienza affinché, dinanzi a queste situazioni che invocano da Dio giustizia sociale, sorgano atteggiamenti di dialogo e di incontro” ha affermato la CEM.

Guatemala: “Beati gli operatori di pace”

Anche in Guatemala i pastori, di fronte alle ultime notizie ed eventi della Chiesa cattolica, “nella repubblica sorella del Nicaragua”, esprimono la loro vicinanza, sostegno e solidarietà, in particolare ai sacerdoti privati della libertà e a monsignor Rolando Álvarez Lagos, vescovo di Matagalpa. Nel messaggio i prelati ricordano anche l’importanza della libertà di espressione, “che è propria dei diritti dell’uomo” ricordano.

“Il nostro affetto e sostegno si estende a tutti i cattolici nicaraguensi ai quali ricordiamo la promessa fatta dal nostro Salvatore: ‘Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Matteo 28, 20). Che l’Immacolata Concezione, volto mariano tanto identificato con il popolo nicaraguense, protegga e benedica questo paese e in particolare quanti attraversano maggiori difficoltà”.

I vescovi guatemaltechi chiedono a tutti i fratelli dell’America centrale, specialmente ai loro concittadini, che le parrocchie, le comunità cristiane, i movimenti e i gruppi questa settimana preghino per la pace in Nicaragua.

Costa Rica: che si tracci un cammino di unità e di pace

In una nota di solidarietà, la Conferenza episcopale costaricense si fa eco del messaggio emesso dal CELAM affinché si possa tracciare “un cammino di unità e di pace”. I pastori della Chiesa costaricense ricordano inoltre le parole di Papa Francesco, auspicando che la libertà religiosa venga rispettata come modo per raggiungere il cammino della fraternità e della pace (cfr. Fratelli tutti, n. 279).

Sotto la protezione della Vergine Maria, la Conferenza episcopale di Costa Rica invita tutti i fedeli della nostra Chiesa a rimanere in constante preghiera per i nostri fratelli del Nicaragua.

Paraguay: “Sono fatti che infrangono i principi dello Stato di diritto”

In Paraguay, in una lettera la presidenza della Conferenza episcopale (CEP) esprime la sua solidarietà a monsignor Álvarez, che continua a essere bloccato nella curia insieme alle persone che lo accompagnano. “Siamo certi che la Chiesa nicaraguense avrà la forza sufficiente e riuscirà a unire il suo popolo attraverso il dialogo e la pace “ dice la CEP. Monsignor Adalberto Martínez, arcivescovo di Asunción e presidente della CEP, sottolinea nel testo la sua condanna di “qualsiasi tipo di violenza, sopruso, attacco e censura contro la Chiesa”.

Uruguay: Che la Vergine vi guidi nella costruzione della pace

Da parte sua il Consiglio permanente della Conferenza episcopale dell’Uruguay (CEU) ha pubblicato un comunicato del suo Consiglio permanente, assicurando la sua vicinanza al Nicaragua e ai pastori che “in questa difficile situazione, continuano ad annunciare la Buona Novella del Vangelo”.

Il CELAM deplora la persecuzione del governo

Da parte sua, il Consiglio dell’Episcopato latinoamericano e dei Caraibi (CELAM) ha dichiarato che eventi come l’assedio a sacerdoti e vescovi, l’espulsione di membri di comunità religiose, la profanazione di chiese e la chiusura di radio lo addolorano profondamente. “Vi esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza”, si legge nel testo. Alla lettera del CELAM la Conferenza episcopale nicaraguense ha risposto assicurando la sua gratitudine e ricordando che, come ha dichiarato di recente, “la nostra Chiesa per sua natura proclama il Vangelo della pace”.

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