Chiesa Cattolica – Italiana

Nerses Shnorhali, convegno per riscoprire il santo armeno pioniere dell’ecumenismo

In occasione dell’850 mo anniversario della morte, il 30 novembre e il 1° dicembre al Pontificio Istituto Orientale una due giorni dedicata al Catholicos, precursore del dialogo ecumenico, personaggio di spicco nella teologia e letteratura armene. L’appuntamento inaugurato dal cardinale Gugerotti, presenti rappresentanti della Chiesa armena e studiosi dal mondo. Il professor Bais: “Personaggio sfaccettato, fu umile e dedito ai poveri come San Francesco”

Robert Attarian – Città del Vaticano

Ricorre quest’anno l’850 mo anniversario della morte di una delle figure più illustri della Chiesa Armena, San Nerses Shnorhali, soprannome, quest’ultimo – “Shnorhali” – che alla lettera significa “pieno di grazia” o “il grazioso”. Lo avevano attribuito al santo i suoi contemporanei per le qualità ireniche degli scritti, poi divenne l’appellativo distintivo della sua straordinaria personalità umana, religiosa e mistica. Tanto che l’anniversario della morte di Nerses Shnorhali (1173) è stato inserito nel calendario Unesco 2023 degli anniversari di personaggi famosi e di eventi importanti.

Pioniere del dialogo 

Pioniere nell’arte della musica e della poesia e teologo di spicco dell’Oriente Cristiano, San Nerses ha lasciato epistole, omelie e preghiere in prosa, ha composto il testo e la melodia di quasi 1200 tra inni (šarakan), odi e canti liturgici. Divenuto Catholicos (dal 1166 al 1173) con il nome di Nerses IV, fu anche una figura di rilievo internazionale nel dialogo tra le Chiese Cristiane. La sua apertura ecumenica, unita all’approccio umano e pacifista nelle controversie del tempo, è stata un modello di diplomazia efficace che può servire da insegnamento anche oggi nella soluzione dei conflitti religiosi ed etnici.

La locandina del Convegno

L’appuntamento a Roma

A questa importante figura il Pontificio Istituto Orientale ha dedicato un Convegno Internazionale che si svolgerà il 30 novembre e il 1° dicembre. “Plenitude of Grace, Plenitude of Humanity: St Nerses Shnorhali at the Juncture of Millennia” è il titolo dell’appuntamento che sarà inaugurato dal prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, il cardinale Claudio Gugerotti, insieme ad importanti personaggi della Chiesa armena e studiosi di fama internazionale.

Un San Francesco o un San Bernardo della Chiesa orientale

“È un’occasione per indagare su una personalità sfaccettata, nonché un personaggio con una grande levatura letteraria, importante per la letteratura armena”, sottolinea a Vatican News il professor Marco Bais, tra i curatori del convegno.  “Lo ricordiamo anche per la sua grande statura morale perché viene ricordato da tutta una serie di opere che ne narrano la vita e le opere, un po’ come accade per il nostro San Francesco che viene ricordato con i tratti dell’umiltà e della dedizione per i poveri in racconti e aneddoti accostati ai Fioretti dello stesso Santo”.

Anche San Nerses Shnorhali “ha avuto questi tratti di umiltà e di dedizione per i poveri” e li ha mantenuti anche una volta giunto al vertice della sua Chiesa, sottolinea Bais: “Ha saputo unire una grande finezza di analisi teologica ad una grande capacità di guida politica della sua Chiesa e per questa sua attenzione e capacità è stato paragonato all’altro grande santo medievale, San Bernardo di Chiaravalle”.

Ascolta l’intervista al professor Marco Bais

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2023/11/29/15/137502174_F137502174.mp3

L’apertura ecumenica nell’opera e nel pensiero

Di grande valore, poi, l’apertura e la valenza ecumenica dell’opera e del pensiero di Shnorhali. “Abbiamo un’idea molto chiara – spiega il professore – di quale fosse la sua visione del rapporto che doveva esistere tra le varie Chiese e del modo in cui doveva svolgersi il dialogo. Lo sappiamo grazie alle lettere scambiate con l’imperatore di Bisanzio e con il Patriarca di Costantinopoli. Da queste lettere emerge il desiderio di attuare questo dialogo, questo confronto tra le Chiese cristiane basandosi su alcuni capisaldi quali la carità, la preghiera, perché l’unione, diceva, viene dall’Alto e quindi bisogna pregare costantemente Dio perché ce la conceda”. Allo stesso tempo il santo era convinto che “bisogna partire da un piano di parità tra gli interlocutori”, come egli stesso scrive all’imperatore, così da “poter discutere in maniera equa”.

Una delle opere di San Nerses

Numerosi relatori

La spinta ecumenica sarà sicuramente uno dei temi al centro delle riflessioni dei relatori durante il convegno: “Ma – spiega Bais – parleremo anche dei suoi componimenti letterari in altri ambiti, per esempio della musica liturgica. Parleremo del contesto storico in cui è vissuto e anche del suo interesse per l’agiografia perché tradusse la vita di tanti santi”. Insomma, un convegno dalle varie sfaccettature come sfaccettata è stata l’opera, la vita e la personalità di San Nerses. Per approfondire ogni aspetto sono stati invitati diversi esperti dall’Armenia ma anche dall’Italia, dagli Stati Uniti e da diverse parti del mondo.

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