Andrea De Angelis, Adelaide Patrignani e Guglielmo Gallone – Città del Vaticano
La speranza, la preghiera, la certezza di essere accolti dal volto materno della Vergine non sono mai mancati in questi due anni. Da oggi, però, i pellegrini di Lourdes potranno accedere nuovamente alla Grotta, la cosiddetta roccia di Massabielle, dove la Vergine Maria apparve a Bernadette Soubirous nel lontano 1858. La Grotta riapre proprio nel giorno in cui si celebra la trentesima Giornata Mondiale del Malato. Papa Francesco, nel messaggio scritto per questa Giornata, ricorda come ad istituirla trent’anni fa fu San Giovanni Paolo II, “per sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie cattoliche e la società civile all’attenzione verso i malati e verso quanti se ne prendono cura”.
Impossibile pensare a Lourdes senza i malati
Monsignor Olivier Ribadeau-Dumas, rettore del santuario di Lourdes dal 2019, nell’intervista concessa ai media vaticani non nasconde l’emozione per un momento atteso da due anni. “Lourdes è inseparabile dalla presenza dei malati. Non possiamo concepire Lourdes senza i malati, e questo implica che accogliamo tutti, soprattutto i più fragili”, spiega. Nel ricordare come il santuario di Lourdes sia un luogo in cui la pietà popolare ha un posto molto speciale, il rettore rivela come questa pietà popolare si esprime attraverso gesti che sono anche i segni di Lourdes, ovvero l’acqua, la luce e la roccia.
“Per i pellegrini, toccare la roccia è un segno di straordinaria fiducia nella Vergine Maria. E così, non poterlo fare per due anni è stato doloroso, anche se – aggiunge -abbiamo organizzato delle catechesi all’ingresso della grotta per permettere loro di pregare. Poterci andare di nuovo è una manifestazione della fiducia, di questa certezza che Maria veglia su di loro, non solo su di loro, ma anche su quanti sono uniti attraverso la preghiera”.
Maria ci mostra suo Figlio per seguirlo
Monsignor Ribadeau-Dumas ricorda come nelle apparizioni di Lourdes tutto si riferisce a Cristo. “La Vergine Maria – spiega – invita Bernadette ad andare in fondo alla grotta per trovare la sorgente, che ci ricorda la sorgente vivificante che sgorga dal fianco aperto di Cristo. Quando, il 25 marzo 1858, Maria si è presentata come l’Immacolata Concezione, ci ha ricordato che la misericordia di Dio, che l’ha preservata dal peccato, questa stessa misericordia è promessa anche a noi quando chiediamo il perdono di Dio”. Così tutto nel mistero di Lourdes, in questo dialogo e in questo incontro tra Maria e Bernadette, ci indica Cristo. “Ed è bello pensare – conclude il rettore – che Maria, la Madre di Dio, non smette mai di mostrarci suo Figlio perché possiamo seguirlo”.
Ripartono i pellegrinaggi Unitalsi
Ad aprile ci sarà la prima ripartenza dei pellegrinaggi organizzati dall’Unitalsi. Sono stati programmati più di 50 voli, viaggi in treno e pullman per accompagnare pellegrini, ammalati e disabili a Lourdes. Le partenze termineranno ad ottobre. Nel calendario dei tradizionali viaggi “non mancano la Terra Santa e Fatima: per queste due mete sono stati pianificati 11 voli, 9 verso Israele e 3 verso il Portogallo, con il pellegrinaggio verso la Santa Casa del Santuario di Loreto si conclude il quadro delle partenze”. Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno dei volontari e dell’associazione. “Affrontare l’emergenza pandemica e cercare di superare la crisi economica che ha colpito il turismo”: questi sono due degli obiettivi che l’Unitalsi ha messo al centro della ripartenza. Un servizio completo che è stato riconosciuto anche alla compagnia aerea Albastar, partner ufficiale dell’Unitalsi e vincitrice del premio per il turismo accessibile. Tutte le date dei pellegrinaggi, che potrebbero subire variazioni, sono online e consultabili sul portale unitalsi.it.
Lourdes, luogo di cura e misericordia
Intervendo al programma ‘Radio Vaticana con Voi’, Antonio Diella – presidente nazionale Unitalsi – ha sottolineato come Lourdes sia uno straordinario luogo “di cura e misericordia”, dove anche dopo anni si riprova un’esperienza unica, “alla quale non ci si abitua mai”. Il pellegrinaggio dell’11 febbraio nella località francese ha una forte valenza simbolica, visto che in quelle ore si celebra la Giornata Mondiale del Malato. “Qui si sviluppa quella prossimità di cui parla Papa Francesco”, dice nell’intervista.