A più di 72 ore dalla tragedia a largo di Pylos, in Grecia proseguono le ricerche dei dispersi in acque internazionali. 78 le vittime accertate, 104 le persone tratte in salvo. Sul peschereccio di migranti provenienti da Tobruk, in Libia, viaggiavano circa 700 persone. Secondo un video il mare era calmo
Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Mostra le immagini del peschereccio con circa 700 migranti a bordo, a largo di Pylos, nel Peloponneso, poco prima della tragedia, il video diffuso dal giornale greco Efysn. Il documento è girato da un cargo battente bandiera maltese all’ora del tramonto: l’imbarcazione è ferma e il mare è calmo. Il meteo, dunque, avrebbe favorito un intervento di salvataggio.
Secondo la versione fornita dalla Guardia Costiera greca invece a quell’ora la barca sarebbe stata in navigazione. Il portavoce del corpo statale per la sicurezza in mare inoltre aveva negato l’esistenza di immagini precedenti al naufragio. Media ellenici riferiscono poi che uno dei nove uomini arrestati avrebbe confessato di essere coinvolto nel traffico di migranti e di aver accettato soldi per portare la barca dalla costa della Libia all’Italia. Inoltre secondo la testimonianza l’imbarcazione sarebbe partita vuota dall’Egitto per poi raccogliere centinai a di migranti nel porto libico di Tobruk.
Nel frattempo proseguono le ricerche dei dispersi in acque internazionali. Al momento i morti accertati sono 78, 104 le persone tratte in salvo. Tra i dispersi vi sarebbero circa 100 bambini. Quanto accaduto si confermerebbe come la più grande tragedia avvenuta in Mediterraneo.
La questione migranti oggi al centro della missione del ministro degli esteri italiano Tajani negli Emirati Arabi. “Sono tragedie che non vorremmo mai vedere. Purtroppo una serie di ritardi da parte dell’Europa – ha detto il titolare della Farnesina – hanno impedito che si arrivasse a una soluzione strategica del problema: servono sforzi che devono essere dell’Unione Europea”.