Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Il pubblico è tornato nei Musei Vaticani. Alle 8.30 di questa mattina, lunedì 3 maggio, è stato riaperto il monumentale portone dietro il quale si celano lo splendore della Cappella Sistina, delle Stanze di Raffaello, del Laocoonte e di tutte le statue romane del Cortile Ottagono, l’affascinate viaggio nel tempo del Museo Egizio, di quello Etrusco, del Gregoriano Profano fino al Padiglione delle Carrozze con le vetture usate dai Papi fino a Benedetto XVI.
Una riapertura in sicurezza, con prenotazione obbligatoria
Musei riaperti “in sicurezza”, garantisce il direttore Barbara Jatta, dopo la terza chiusura in 14 mesi di pandemia, la più breve, “solo” 49 giorni, dal 15 marzo, contro gli 88 di quella tra ottobre e febbraio, ricordata come il più lungo stop dai tempi della Seconda guerra mondiale. Quindi sempre con la prenotazione online obbligatoria sul sito www.museivaticani.va , gli ingressi scaglionati e contingentati, l’obbligo di mascherina, la misurazione della temperatura con termoscanner integrato nei varchi di sicurezza e il distanziamento assicurato “dagli oltre 7 chilometri del percorso di visita, continuamente arieggiato e ricco di grandi gallerie, cortili e giardini”, ripete il direttore.
Il progetto divulgativo-espositivo “Dante nei Musei Vaticani”
E Musei riaperti nel segno di Dante Alighieri, nel 700esimo anniversario della morte, con l’iniziativa divulgativo-espositiva “Dante nei Musei Vaticani”. Un progetto lanciato sempre il 3 maggio – “ma è solo una coincidenza, era programmato da tempo”, assicurano ai Musei -, e che si chiuderà il 31 dicembre, che vuol evidenziare il filo rosso “dantesco” che corre lungo tutto l’itinerario museale. “Una sorta di “percorso” permanente – si legge sul sito dei Musei vaticani – attraverso quelle opere e testimonianze visive che rimandano, direttamente o simbolicamente, al poeta fiorentino e al suo capolavoro: la Divina Commedia”.
Una risposta all’invito di Papa Francesco
Nel ribadire il legame “forte e profondo tra il Sommo Poeta e la sede di Pietro, tra la sua produzione letteraria e la fede cattolica”, dopo che Papa Francesco ha dedicato all’Alighieri la lettera apostolica Candor lucis aeternae, esortando a rendere accessibile il patrimonio letterario e umano di Dante al di là delle aule, i Musei Vaticani “rispondono a questa sollecitazione con un progetto didattico virtuale di facile accesso e fruizione sul sito web ufficiale”.
Schede dettagliate che diventano una miniguida alla visita
Le dettagliate schede, e la ricca documentazione fotografica, che si trovano sul portale dei Musei (consultale qui), costituiscono infatti un prezioso materiale didattico, scaricabile e stampabile, che si può trasformare anche in una pratica miniguida da portare con sé “quando si vorrà andare personalmente alla scoperta dei luoghi e dei simboli danteschi all’interno degli ambienti e delle collezioni pontificie”. Nel dossier curato da Adele Breda, del Reparto per l’Arte bizantino-medievale, coordinatrice dell’intero progetto didattico, ci sono i ritratti di Dante di Raffaello Sanzio nella Stanza della Segnatura, come poeta nell’affresco del “Parnaso”, e poi tra i beati nella “Disputa del Sacramento”.
Le opere dei Musei che hanno ispirato la Divina Commedia
Ma anche alcune opere ricordate dal Poeta nella Divina Commedia, dalla grande pigna in bronzo dorato di epoca romana, che oggi svetta nel Cortile detto appunto della Pigna, ad opere dalle quali Dante trasse ispirazione, come il demone etrusco Caronte nel Museo Etrusco. Quindi il Michelangelo del Giudizio Universale, che certo ha in mente i tre regni di Dante, Inferno, Purgatorio e Paradiso, quando realizza il suo capolavoro, e infine le coloratissime visioni dell’universo dantesco nella Divina Commedia illustrata da Salvador Dalì e le tavole realizzate per l’Inferno da Robert Rauschenberg, esposte nella Galleria dell’Arte Contemporanea. Un progetto che la curatrice si augura possa rappresentare, come auspicato da Papa Francesco nella sua lettera apostolica, “un invito alla speranza, quella speranza di cui Dante è profeta”.
Jatta: nel 2020 l’80 per cento di visitatori in meno, ma ripartiamo
Il direttore Jatta, nell’intervista a Vatican News, presenta il progetto “Dante nei Musei Vaticani” e invita ad approfittare di questi primi mesi di riapertura, nei quali il flusso dei visitatori non è ancora intenso, per godere in tranquillità della visita di opere immortali. Nel 2020 abbiamo avuto un calo dell’80 per cento degli ingressi, ci dice, “ma guardiamo al futuro con speranza”.
R.- Riapriamo in piena sicurezza, con tante attenzioni, con termoscanner, bigliettazione online, contingentamento dei flussi dei visitatori, ma soprattutto riapriamo con 7 chilometri di percorso arieggiato, fatto anche di grandi saloni, grandi gallerie, cortili e giardini. Sì, mi auguro che sia l’ultima delle riaperture.
Avete approfittato di questo periodo anche per potenziare, ad esempio, la parte digitale dei musei?
R.- Abbiamo cercato di utilizzare questo tempo per portare avanti dei lavori che sarebbe stato complicato portare avanti in orari normali di apertura ai visitatori. In questo modo abbiamo potuto lavorare con maggiore tranquillità, in orari ordinari, non in notturna, non nei festivi portando avanti tanti progetti. Non soltanto l’implementazione digitale del nostro catalogo, ma dell’intero portale dei Musei Vaticani. Ma anche un sistema di sicurezza che rende tutti più sicuri: con telecamere e anche l’implementazione di tutta la parte di riconnessione digitale in tutto il museo. Tra l’altro oggi riapriamo con un percorso virtuale digitale dedicato a Dante: una mostra on-line, digitale dedicata ad un percorso dantesco che si può fare all’interno dei Musei Vaticani in questo 2021, dedicato al sommo poeta.
Dante e Raffaello: c’è una stanza nella quale Raffaello ha ritratto Dante in due momenti…
R.- Sì, incredibilmente nella Stanza della Segnatura, che è un po’ il cuore delle collezioni vaticane di Raffaello, il divin pittore ha deciso di dipingerlo due volte. Una nel Parnaso o dove era logico che, almeno per il grande pubblico, ci fosse, insieme ai poeti e agli artisti e l’altra, con un’attenzione ancora più raffinata, insieme ai teologi, con un riferimento molto attento alla spiritualità del poeta.
La speranza è che molte più persone rispetto anche alle precedenti riaperture approfittino dell’eccezionalità di poter visitare i Musei con poca folla…
R.- Lo ripeto: questo è il momento di venire a visitare i Musei Vaticani perché sono visitabili in piena sicurezza, ma soprattutto sono straordinariamente senza forse il grande flusso di persone che c’erano negli anni precedenti.
Cosa sono stati questi 14 mesi di pandemia per i Musei Vaticani?
R.- Non si può negare che si stato un momento di difficoltà soprattutto delle persone ma di difficoltà anche economiche che la nostra istituzione ha dovuto affrontare. Abbiamo avuto un calo del 80 per cento delle visite rispetto al 2019, ma abbiamo avuto per fortuna il sostegno dei nostri Patrons of the arts in the Vatican Museums che ci hanno in parte aiutato a superare questo momento. Ma comunque dobbiamo guardare al futuro con speranza e sicuramente con la volontà di ripartire, com’è il desiderio profondo di tutti noi.