Mozambico: le piogge colpiscono anche la provincia di Cabo Delgado

Vatican News

Isabella Piro – Città del Vaticano

La mancanza di aiuti e la stagione delle piogge aggrava la crisi umanitaria della Provincia di Cabo Delgado, in Mozambico, già devastata da un pesante conflitto iniziato nel 2017 che ha causato, finora, 2mila morti e 600mila sfollati. Dal 23 gennaio, inoltre, il Paese africano è flagellato dal ciclone Eloise che ha provocato oltre 260mila profughi e almeno 21 vittime. L’allarme arriva dal vescovo di Pemba, Monsignor Luiz Fernando Lisboa che, in un’intervista rilasciata all’agenzia cattolica portoghese “Ecclesia”, descrive la drammatica situazione della popolazione locale. “Le persone radunate nei campi-profughi della regione di Metuje, a circa 40 km da Pemba, vivono in tende molto precarie, flagellate dalla pioggia e con poco cibo a disposizione”. E intanto, il conflitto continua: “Negli ultimi giorni – sottolinea il presule – si sono verificati alcuni attacchi nelle città di Palma, Macomia e Nangade”. Di conseguenza, “la gente continua a fuggire per cercare rifugio altrove”, rendendo “sempre più difficile recuperare aiuti sufficienti per tutti”.

In aumento i contagi di Covid-19

Ringraziando, poi, Papa Francesco per la vicinanza dimostrata alla popolazione locale in diverse occasioni, non ultima l’udienza concessa a Monsignor Lisboa lo scorso 18 dicembre, il vescovo di Pemba ribadisce il proprio impegno ad essere “una voce attiva nella difesa del popolo mozambicano”, perché la missione della Chiesa è proprio quella di “dare voce a coloro che non la  hanno”. Al contempo, il presule evidenzia che l’attuale situazione di crisi ha costretto la Chiesa locale a “reiventarsi” per offrire “una nuova speranza” agli sfollati, soprattutto perché, una volta che il conflitto sarà finito, la ricostruzione della comunità locale richiederà “molti anni”. L’allarme di Monsignor Lisboa riguarda anche la crisi sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19 e che, finora, in Mozambico ha provocato oltre 38mila casi in totale e 367 decessi. Ma i numeri, purtroppo, sono in aumento in modo vertiginoso ed è per questo che il vescovo di Pemba lancia un appello per “una distribuzione più equa dei vaccini”, per evitare che arrivino in Africa solo all’ultimo, “dopo aver raggiunto tutti gli altri Paesi del mondo”. “Questo non sarebbe giusto”, conclude il vescovo.