Mosca: su Zaporizhzhia si riunisca il Consiglio di sicurezza dell’Onu

Vatican News

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

“La guerra è cominciata in Crimea e in Crimea deve finire, con la sua liberazione”, sono state le parole del presidente ucraino Zelensky dopo che ieri, in una base aerea della penisola, si erano registrate alcune esplosioni, con il bilancio di un morto. Attacco per il quale, però, Kiev nega qualsiasi responsabilità. Secondo Zelenski non potrà esserci una pace duratura in Europa fino a quando la Russia utilizzerà come sua base militare la Crimea, occupata nel 2014.

Mosca: si riunisca il Consiglio di sicurezza 

Per tutta la notte sono proseguiti i bombardamenti di Mosca su diverse regioni ucraine, in quella di Dnipropetrovsk si calcolano 13 morti e diversi feriti. Ad essere state colpite, è la denuncia del governatore locale, sono state aree residenziali. Mosca ha intanto chiesto per oggi una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in relazione a quelli che definisce gli “attacchi ucraini” contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia dove, nei bombardamenti delle ultime ore, è morta una donna. La Russia, che chiede la partecipazione alla riunione del direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, si è anche detta pronta ad organizzare una visita degli ispettori dell’Aiea presso la centrale attorno alla quale, due giorni fa, si sono concentrati gli attacchi, con la caduta di circa 60 razzi, molti dei quali a soli 10 chilometri dalla centrale.

Kiev, Zaporizhzhia in pericolo 

Le forze russe che occupano la centrale, dichiara Kiev, si starebbero preparando a collegare l’impianto alla rete elettrica della Crimea, il che porterebbe al danneggiamento delle linee elettriche della centrale, che attualmente, spiega Pietro Kotin, presidente di Energoatom, che si occupa della gestione delle centrali ucraine, “funziona con una sola linea di produzione”, una modalità definita estremamente pericolosa.

Oms, 434 attacchi a strutture sanitare con 85 morti

Dall’inizio del conflitto in Ucraina, è intanto la denuncia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, si sono verificati 434 attacchi a strutture sanitarie nel Paese, che hanno provocato 85 morti e 101 feriti. “La sanità – scrive quindi l’Oms su twitter – non dovrebbe mai essere un obiettivo”.