Monsignor Van Thien: “Sacerdoti chiamati a farsi missionari”

Vatican News

Anna Poce – Città del Vaticano

Diffondere la Parola del Signore e portare i valori cattolici alla popolazione locale: questa la missione dei 15 nuovi sacerdoti, ordinati il 3 dicembre scorso, nella solennità di San Francesco Saverio, dall’arcivescovo di Hanoi, monsignor Joseph Vu Van Thien, nella chiesa di Hoang Nguyen, nella capitale; e dei 9 sacerdoti, ordinati sempre il 3 dicembre, da monsignor Joseph Chau Ngoc Tri, vescovo di Lang Son Cao Bang, nella cattedrale di Cua Nam a Lang Son.

2022 Anno dedicato all’evangelizzazione

L’arcivescovo Van Thien, dopo aver dichiarato – riporta UCA News – che per la Chiesa locale il 2022 sarà l’anno dell’evangelizzazione, dopo quelli dedicati negli anni passati alla comunione e alla santità, ha esortato i nuovi religiosi a seguire l’esempio di San Francesco Saverio, l’evangelizzatore delle Indie, considerato il più grande missionario dell’epoca moderna e modello per tutti gli evangelizzatori di oggi.

Sacerdoti chiamati a farsi missionari

“Possano i nuovi sacerdoti diventare abili mietitori, desiderosi di uscire nei campi e portare anime a Dio”, ha affermato l’arcivescovo all’inizio della cerimonia. Egli ha ricordato le caratteristiche del ministero sacerdotale e missionario: “I sacerdoti – ha detto – sono chiamati a farsi missionari, inviati nella corrente della vita per diffondere la Parola di Dio, testimoniando Gesù Cristo con la vita e radunando le pecorelle smarrite”. Il presule ha invitato i religiosi a lavorare con i laici affinché le attività pastorali portino frutto. “Questa è la bellezza della missione nella vita dei sacerdoti. Preghiamo insieme perché i nostri sacerdoti diventino buoni pastori che guariscano le ferite spirituali e fisiche dei fedeli”, ha concluso. L’arcidiocesi di Hanoi ha 203 sacerdoti che servono 171 parrocchie e 320mila cattolici.

La passione per la missione evangelizzatrice

Monsignor Joseph Chau Ngoc Tri di Lang Son Cao Bang ha ricordato invece ai nuovi religiosi che “per diventare sacerdoti e missionari come san Francesco Saverio, bisogna avere un cuore infiammato dalla passione per la missione evangelizzatrice”. “Questi candidati hanno ascoltato la chiamata di Dio a venire in questa remota zona montuosa, lontano da amici e parenti, per servire qui il popolo di Dio” ha spiegato, in una “zona povera dove la maggioranza dei gruppi etnici parla lingue diverse, seguendo antiche pratiche culturali o religiose”. Tuttavia, “nonostante queste difficoltà, i nuovi sacerdoti, ispirandosi a missionari come san Francesco Saverio” sono venuti a piantare i semi della fede “senza paura né scoraggiamento”.

Il presule ha quindi esortato i novelli sacerdoti a prendersi cura con cuore paterno dei bambini e dei giovani locali e a seguire, nelle aree remote della diocesi di montagna, i sacerdoti anziani, prestando molta attenzione a costruire un rapporto fraterno con i loro confratelli locali, con gli altri religiosi e gli altri seminaristi. Nonostante le difficoltà create nel Paese dalla diffusione della pandemia di Covid-19, quest’anno le 10 diocesi del nord avranno 137 nuovi sacerdoti e 43 diaconi di transizione.