Monsignor Paglia in Kerala: sviluppare come Chiesa una teologia della famiglia

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L’arcivescovo ha aperto il corso per esperti di pastorale familiare, organizzato dall’Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia, affiliato alla sede di Roma. Nel suo intervento il pr ha ribadito che è “un errore grave rimuovere la differenza tra l’uomo e la donna: “È una perdita per tutti. I tratti fondamentali di questa differenza e dell’alleanza devono essere apprezzati come un dono, non concepiti come ostacolo”. Domani tappa a Bangalore

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“Dobbiamo fare di più, molto di più, per annunciare il Vangelo della famiglia e la riflessione teologica è ancora debole”. Lo ha sottolineato monsignor Vincenzo Paglia che oggi, primo febbraio, si trova a Changanassery, in Kerala (India), ed ha aperto il corso per esperti di pastorale familiare, organizzato dall’Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia, affiliato alla sede di Roma. “La teologia – ha ribadito Paglia – a partire dal magistero di Papa Francesco e dai grandi cambiamenti dell’epoca presente, si trova ad affrontare una nuova sfida per parlare della famiglia in un modo adeguato e rinnovato. Purtroppo, la riflessione teologica sulla famiglia intesa come insieme di relazioni, è ancora debole. Molto si è riflettuto sull’unione marito/moglie, sulla dimensione dell’amore sponsale e numerosi sono gli studi sul matrimonio – inteso nella sua realizzazione di coppia – soprattutto sul versante giuridico-canonico, anche se nel Codice di Diritto è praticamente assente il Diritto della famiglia. Ma ancor più rara è una vera e propria Teologia della Famiglia, salvo qualche rarissima eccezione. È indispensabile e urgente una più approfondita teologia del matrimonio”.

Il nuovo piano di studi dell’Istituto Giovanni Paolo II per Matrimonio e Famiglia

È quello che il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e la Famiglia si è proposto. Il nuovo piano di studi punta decisamente a riscattare la densità cristiana e umana dell’istituzione familiare, riconoscendo in essa il luogo effettivo della fecondità stessa del sacramento cristiano. L’idea che guida il progetto ha una sua chiara finalità: la famiglia, con tutta la costellazione dei suoi rapporti, interni ed esterni, non è la semplice “conseguenza” del matrimonio, è piuttosto il suo “svolgimento” e la sua prosecuzione nella società, nella Chiesa. “La teologia, che ha giustamente riscoperto il carattere fondante dell’amore intimo e fecondo della coppia umana con la sua capacità di rimandare alle profondità cristologiche e trinitarie del mistero dell’amore di Dio, è rimasta decisamente povera in riferimento alla famiglia nella complessità dei suoi rapporti. È un vuoto che deve essere colmato”, ha detto monsignor Paglia. 

Grave errore rimuovere la differenza uomo-donna

Soprattutto l’arcivescovo ha ribadito che è “un errore grave rimuovere la differenza tra l’uomo e la donna. Questa rimozione, quale che sia il progetto di vita di ciascuno, è una perdita per tutti. Non si tratta di negare, naturalmente, il fatto che l’interpretazione di questa differenza e delle sue figure sociali e culturali, rimanga assegnata alla nostra libertà e responsabilità. Ma i tratti fondamentali di questa differenza e dell’alleanza alla quale è in primo luogo destinata, devono essere apprezzati come un dono, non concepiti come un ostacolo”. Il messaggio biblico è chiaro: l’uomo e la donna vengono da Dio e sono indissolubilmente legati l’uno all’altra. Per ambedue è impossibile vivere senza l’altro. “Secondo la narrazione biblica, l’alleato di Dio sono l’uomo e la donna insieme. Il termine del processo creativo è l’umanità: uomo e donna come custodi della creazione, intesa come casa comune”.  E se è vero che “il matrimonio è indissolubile, è ancor più vera l’indissolubilità del legame della Chiesa con i suoi figli e figlie: perché è come quello che Cristo ha stabilito con la Chiesa, piena di peccatori che sono stati amati quando ancora erano tali. E non sono mai abbandonati”.

La visita in India di monsignor Paglia prosegue domani con la tappa a Bangalore, per partecipare alla Plenaria della Conferenza Episcopale, e pronunciare un discorso sul tema dell’Intelligenza Artificiale e delle problematiche che apre alla Chiesa e all’umanità.