Alessandro Guarasci – Città del Vaticano
La Conferenza episcopale italiana prende posizione dopo che è stato rinnovato l’accordo di cooperazione tra la Guardia Costiera libica e l’Italia per gestire il flusso dei migranti. “Ancora una volta si è persa l’occasione per scrivere una pagina per la costruzione di un’Europa più solidale. Ancora una volta saranno schiacciati i diritti dei più deboli e verrà ingannata l’opinione pubblica. Una pagina triste”, dice monsignor Giancarlo Perego, presidente della fondazione Migrantes.
Nel 2022 verifica dell’accordo con Tripoli
La Camera ha approvato ieri sera ad amplissima maggioranza l’autorizzazione delle missioni militari all’estero, con il sì anche di Fratelli d’Italia che per la prima volta ha votato con la maggioranza che sostiene il governo Draghi. A sollevare i distinguo è stata, come in passato, la missione di cooperazione con la Guardia Costiera libica, con diversi deputati della maggioranza, prima 40 e poi 54, che in due votazioni ne hanno chiesto la sospensione. Rimane in ogni caso l’impegno del governo, a “verificare” dal prossimo anno, “le condizioni per il superamento della suddetta missione”, come chiesto da tutto il Pd. In base alla legge quadro sulle missioni all’estero del 2016, il Consiglio dei ministri delibera ogni anno quali missioni continuare e quali nuove autorizzare, e presenta al Parlamento il documento. Secondo il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nei negoziati sul Patto europeo su migrazione e asilo è essenziale per l’Italia “raggiungere un compromesso equilibrato sugli aspetti di solidarietà e responsabilità che costituiscono il nucleo centrale del nuovo sistema di gestione dell’immigrazione, attorno al quale ruotano tutte le altre misure”
La pagina di violenze nelle carceri libiche continua nell’indifferenza
Dopo il voto di ieri alla Camera per monsignor Perego “rischiamo un aumento per i morti in mare come dimostra il fatto che da quando c’è il respingimento, ci sono molti più inabissamenti di barconi. Dall’altro lato, rischiamo che la pagina triste di violenze e di morti nelle carceri libiche continui nell’indifferenza, non solo dell’Italia, ma di tutta l’Europa. Quindi questo rifinanziamento diventa veramente un segno di poca solidarietà nei confronti dei richiedenti asilo e di non attenzione alla tutela di un diritto fondamentale su cui è fondata anche la stessa Europa. L’Europa continua a non considerare la questione del flusso dei migranti, anzi diventa complice. Sarebbe stata importante, questa occasione, per ripensare, come avvenne nel 2017, un’operazione come Mare Nostrum. Non solo l’Italia, ma tutta l’Europa sarebbe diventata padrona del Mediterraneo e sarebbe stata capace da una parte di tutelare i richiedenti asilo, e con gli accordi internazionali di far rientrare nei propri Paesi chi non ne ha diritto, e dall’altra anche di riuscire effettivamente a fare in modo che il diritto d’asilo fosse tutelato. E poi – conclude monsignor Perego – bisogna lavorare insieme perché la Libia ritorni ad essere un Paese democratico”.