Missione Cattolica Australia al fianco dei sacerdoti nelle zone di guerra

Vatican News

Isabella Piro – Città del Vaticano

Sostenere i sacerdoti che operano nelle zone di conflitto perché il loro ruolo è quello di guidare “non solo una missione o una parrocchia, ma un’intera comunità”: così padre Brian Lucas, direttore nazionale della Missione cattolica dell’Australia, esorta i fedeli a contribuire all’operato dell’organismo, attraverso una donazione. Come esempio concreto delle difficoltà che i presbiteri riscontrano in tante parti del mondo, padre Lucas cita il Camerun e il Seminario maggiore di San Tommaso d’Aquino, situato a Bambui. Tale struttura ha visto “un aumento di iscritti”, ma anche “un’aggravarsi delle difficoltà” a portare avanti il suo compito formativo, a causa del perdurante conflitto tra truppe armate francofone e anglofone. Uno scontro che ha provocato una forte ondata di sfollati dalle zone rurali verso le città principali, dove la popolazione fugge in cerca di riparo dalle violenze.

Una sfida continua

“La formazione dei sacerdoti nei luoghi di conflitto è una sfida continua – afferma ancora padre Lucas – perché spesso le comunità locali non hanno i mezzi per garantire la preparazione dei seminaristi”. Per questo, tra gli obiettivi primari della Missione cattolica c’è quello di “offrire ai futuri sacerdoti l’opportunità di realizzare la loro vocazione”. Infine, la stessa Missione ribadisce il suo impegno a lavorare in favore dei bambini e delle comunità più bisognose non solo in Camerun, ma anche nel resto del mondo. La Missione cattolica è l’agenzia australiana delle Pontificie Opere Missionarie. Fondata a Sydney nel 1847 ed oggi dislocata in 27 diocesi nazionali, essa contribuisce al finanziamento e al sostegno di progetti gestiti dalla Chiesa in Africa, Asia, Oceania e Sud America. Si tratta di programmi destinati alla formazione spirituale, alla cura pastorale, all’educazione, allo sviluppo agricolo e alla tutela della salute.