La leader australiana Ungunmerr Baumann è in Italia per un tour di una settimana. Nell’udienza generale in piazza San Pietro di questa mattina, 31 maggio, l’incontro con Francesco, ieri il dono di un suo dipinto ai Musei Vaticani, raffigurante la stagione secca nella sua terra: “Nella natura incontro Dio”
Joseph Tulloch – Città del Vaticano
Spiritualità, ecologia e riconciliazione tra la Chiesa e gli indigeni australiani sono i sentimenti che accompagnano Miriam Rose Ungunmerr Baumann, tra le leader aborigene più rispettate d’Australia, simbolo della lotta per i diritti umani, formatasi in una scuola cattolica della sua comunità nei pressi di Darwin e che è divenuta la prima insegnante aborigena. In questi giorni Ungunmerr Baumann è in Italia dove oggi, 31 maggio, nel corso dell’udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro, ha incontrato Papa Francesco.
Il dono di un quadro
L’artista, ieri pomeriggio, aveva inaugurato e donato al museo etnologico vaticano Anima Mundi, in un evento organizzato dall’Ambasciata d’Australia presso la Santa Sede, in occasione delle celebrazioni per il 50mo anniversario delle relazioni diplomatiche, un suo dipinto, che, come molte delle sue opere d’arte, come la celebre Via Crucis aborigena, si ispira alle tradizioni indigene e cristiane. Un quadro, ha spiegato la stessa attivista a Vatican News – Radio Vaticana, che raffigura la “stagione secca”, nei Territori del Nord, la sua regione in Australia. Una tela “per illustrare i segni che la natura dà per indicare la fine delle piogge: l’arrivo delle libellule, per esempio, e la comparsa dei pesci barramundi nel fiume”. Per Ungunmerr Baumann, il rapporto tra questi fenomeni naturali e la sua fede cattolica è chiaro: la natura è il luogo in cui incontra Dio, in cui si trova Dio.
Riconciliazione con le popolazioni indigene
La visita di Ungunmerr Baumann coincide con la Settimana della Riconciliazione australiana, una celebrazione annuale della storia e della cultura aborigena. Per la leader fondamentale resta il fatto che la costruzione di ponti tra indigeni e non indigeni dovrebbe essere intesa in termini di “riconciliazione”. “Si tratta di imparare noi a conoscere voi – spiega – e voi a conoscere noi”. Nel pomeriggio di oggi, prenderà parte alla messa, celebrata nella Dolmus Australia, dal cardinale Arthur Roche, prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in occasione del 50mo anniversario della prima liturgia. Era il 1973 a Melbourne, durante il 40mo Congresso eucaristico nazionale, “che incorporava elementi della lingua e della cultura indigena. “Gesù era lì per tutti – spiega Miriam Rose– quando lui si dona nell’ostia, al momento della comunione, è lì per tutti, non importa chi”.
Quella di stamattina all’udienza non è stata la prima volta che un membro della famiglia di Ungunmerr Baumann incontra un Pontefice. Giovanni Paolo II, durante la visita in Australia del 1986, ne incontrò la sorella e benedisse il giovane figlio, Liam, che due decenni dopo si tolse la vita, facendo riflettere sulle molte lotte e sulle disuguaglianze che le comunità indigene australiane devono ancora affrontare.