Michele Raviart – Città del Vaticano
Quindici giorni di traversata dalla Turchia all’Europa. Le scorte di cibo che finiscono dopo pochi giorni. Poi a scarseggiare è anche l’acqua e l’unica possibilità di bere è assumere quella del mare. Nessuna delle barche incontrate si ferma e solo una getta delle casse d’acqua in mare, ma i migranti non riescono a raggiungerla. Poi il salvataggio da parte della nave Arizona, partita dalla Turchia e diretta alla volta dell’isola di Malta, il trasbordo sull’unità della Guardia Costiera e l’arrivo ieri a mattina a Pozzallo, in Sicilia.
Una ragazza e una bambina ricoverate a Malta
Sono ustoniati dal sole e in pessime condizioni di salute i ventisei i sopravvissuti a questa odissea, che ora si trovano nell’hot spot del porto siciliano. Sei invece le persone che non ce l’hanno fatta, morte di stenti per la fame e la sete. Tra queste, due bambini di uno e due anni e un ragazzo di 12, oltre alla nonna di uno dei minori, un’altra madre e un adulto. Una ragazza e una bambina sono state invece trasportate in elicottero in un ospedale di Malta in gravi condizioni, ma si stanno riprendendo.
Unhchr: è necessario un meccanismo di soccorso tempestivo ed efficiente
“Questa inaccettabile perdita di vite umane e il fatto che il gruppo abbia trascorso diversi giorni alla deriva prima di essere soccorso, evidenziano ancora una volta l’urgente necessità di ripristinare un meccanismo di ricerca e soccorso tempestivo ed efficiente, guidato dagli Stati nel Mediterraneo, ha affermato Chiara Cardoletti, rappresentante dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati in Italia.
Quasi 800 persone in attesa di un porto sicuro
Intanto sono 765 i migranti a bordo delle navi “SeaWatch 3”, “SeaEye4” e “Humanity1”, che si trovano nel Mediterraneo e chiedono un porto sicuro, mentre Alarm Phone, che si occupa di segnalare le persone in pericolo in mare, ha dato l’allerta per un barcone con 250 persone a bordo, tra cui 80 bambini, proveniente dal Libano. L’imbarcazione è senza carburante, mentre cibo e acqua sono finiti da tre giorni. Secondo quanto scrive chi si trova a bordo, una neonata di tre mesi sarebbe morta di sete.
Nuovi sbarci in Sicilia
Nell’isola di Lampedusa nelle ultime ore sono poi sbarcate 550 persone, a bordo di dodici diverse imbarcazioni. I migranti sono in maggioranza cittadini di Bangladesh, Pakistan ed Egitto. Nel siracusano, nei pressi di Augusta sono arrivate poi altre 234 persone, tra cui undici minori non accompagnati.