Migranti, decine di morti nel naufragio in Grecia

Vatican News

La tragedia è avvenuta nella notte del 14 giugno, quando un peschereccio con centinaia di persone a bordo è affondato. A dare l’allarme le autorità italiane. I sopravvissuti ora trasferiti nella città greca di Kalamata

Andrea De Angelis – Città del Vaticano

Cinquantanove corpi recuperati e un centinaio di superstiti: sono le cifre ufficiali – fornite dall’Organizzazione internazionale delle migrazioni – del naufragio di un grosso peschereccio al largo di Pylos, in Grecia. Secondo fonti della Guardia costiera citate dall’Oim, il timore è che le vittime siano molte di più: a bordo del barcone, lungo 30 metri, ci sarebbero state almeno 400 persone.

I migranti erano diretti in Italia

L’imbarcazione è affondata a circa 80 chilometri a sud-ovest dalla città greca di Pylos. Al momento dei soccorsi, nessuna delle persone migranti a bordo, stando a quanto riportano i media locali, era provvista di giubbotto di salvataggio. La barca su cui viaggiavano era salpata dalla Libia per dirigersi in Italia. Sono state proprio le autorità italiane ad allertare le autorità greche del naufragio, intorno alle 3 di notte di oggi, mercoledì 14 giugno.

I soccorsi

Gli ospedali di Tripoli, Kalamata, Kyparissia e Sparta sono stati messi in allerta. Sono impegnate nelle operazioni di soccorso 6 navi, una motovedetta della guardia costiera e un aereo militare C-130. Salvo cambi di programma, le persone soccorse saranno trasferite nella città di Kalamata, dove sono in corso i preparativi per l’accoglienza. Nel pomeriggio è attesa sul luogo la presidente della Repubblica greca, Katerina Sakellaropoulou.