Paolo Ondarza – Città del Vaticano
In occasione della memoria liturgica del Beato Angelico, patrono degli artisti, i domenicani di Firenze organizzano oggi una giornata di celebrazioni ed incontri. Le iniziative si svologono in collaborazione con il Museo Nazionale di San Marco.
Incontri e celebrazioni
La mattina alle 10.30 fra Manuel Russo, OP, licenziando in Dogmatica, terrà una relazione dal titolo “San Marco: dal Beato Angelico ad oggi”: sarà un’occasione per ripercorrere la storia della Basilica di San Marco, la sua evoluzione nel tempo e illustrare i tesori di arte e devozione che custodisce al suo interno, come la scultura del Bambino Gesù attribuita a Donatello o le tombe di sant’Antonino e di Giorgio La Pira.
Nel pomeriggio prenderà la parola lo storico dell’arte Carl Brandon Strehlke, conservatore emerito del Philadelphia Museum of Art, sul tema “San Domenico, San Marco e il Beato Angelico”. Strehlke è autore di diverse pubblicazioni di studi sui dipinti italiani, fiamminghi e spagnoli ed ha curato la mostra che il Museo del Prado ha dedicato al maestro del primo Rinascimento fiorentino nel 2019. A conclusione dei lavori, alle 18.30, il vescovo della diocesi di Fiesole e vice presidente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mario Meini, celebrerà una solenne celebrazione eucaristica nella memoria del Beato. Tutti gli eventi saranno trasmessi in diretta sui canali social della Basilica di San Marco, del Museo di San Marco e della Basilica di Santa Maria Novella.
Il Complesso di San Marco
Recentemente la sala espositiva del Museo di San Marco a Firenze, che custodisce la più importante raccolta al mondo delle opere su tavola del Beato Angelico, è stata completamente rinnovata: consente di ammirare in un unico ambiente i 16 capolavori del pittore e frate domenicano vissuto tra il 1395 e il 1455. L’intero Complesso di San Marco, tra opere mobili e pitture murali, offre al visitatore la possibilità di comprendere l’intima essenza e la complessità storica, artistica e spirituale di questo gigante dell’arte. All’interno del convento abita ancora la piccola comunità domenicana composta da quattro frati che sono custodi anche della Basilica di Santa Maria Novella.