Luca Collodi – Città del Vaticano
Centro anni fa nasceva il Servo di Dio don Luigi Giussani. In occasione del Meeting di Rimini 2022, la Fraternità di Comunione e Liberazione inaugura una mostra virtuale in rete all’indirizzo mostra.luigigiussani.org e clonline.org, proponendo contenuti audio e video inediti per meglio conoscere lo spessore religioso, storico e culturale del fondatore di Comunione e Liberazione. Il 15 ottobre 2022 è la data che segna il centenario della nascita del sacerdote di Desio, divenuto poi docente di teologia morale all’Università Cattolica di Milano oltre che punto di riferimento per l’educazione e la testimonianza cattolica nell’Italia del secondo Novecento. In una intervista a Radio Vaticana – Vatican News, Roberto Fontolan, curatore della mostra, spiega che l’idea della mostra “è quella di raccontare Don Giussani non tanto in forma biografica, di un uomo che è stato così importante e rilevante, ma nella chiave della sua eredità spirituale, di quello che ha lasciato. Ci siamo domandati come far arrivare questo suo messaggio e come creare, potenzialmente, la possibilità per tanti di poterlo conoscere”. Per questo, sottolinea, “ci siamo orientrati su questa formula un po’ innovativa di una mostra altalmente virtuale. Una mostra che si può visitare esattamente come si digita un museo o una mostra fisica ma totalmente sul web. Si entra in un edificio virtuale realizzato in tre dimensioni dove ci sono varie stanze, un percorso come dire di sale, esattamente come è organizzato un museo fisico di quelli che visitiamo regolarmente”.
Don Giussani e la fede
La mostra virtuale è costruita con un itinerario, un percorso di contenuti. Nella prima sala sono raccolte testimonianze di persone comuni, appartenenti a tutte le latitudini e direi anche ai più diversi orientamenti culturali o di nessun orientamento particolare, assieme a molte personalità della Chiesa, compresi gli ultimi tre Papi. Tutte queste realtà esprimono un giudizio, un commento, un pensiero sulla figura di Don Giussani. L’idea è quella di far vedere come il pensiero, la sua figura, abbiano intercettato mondi e culture così diversi tra loro in un modo impensabile. Per don Giussani la fede era un dono da comunicare agli altri. Era un urgenza che avvertiva moltissimo. Anche il titolo del Meeting di quest’anno, “Una passione per l’uomo”, è tratto da un discorso tenuto da lui al Meeting negli anni ’80, e “va proprio – afferma Fontolan – nel senso di spiegare come il cristianesimo sia nato non tanto come una religione, una cultura o un codice, un insieme di insegnamenti, ma proprio come una passione per l’uomo”. Questo, per don Giussani, “era il fondamento della missione cristiana, cioè l’urgenza, la spinta che attraverso la responsabilità e la libertà personale la fede ti dà per comunicare quanto di bello il cristiano ha scoperto nella sua vita”.
La cultura e la società
Il rapporto di don Giussani con la società, con la contemporaneità, prosegue Fontolan, era per il fondatore di Cl l’alimento attraverso il quale comunicare il cristianesimo, la ricchezza del cristianesimo. Umanamente è stato una persona curiosa degli altri, curiosa del mondo. Era sempre impegnato con incontri, ha conosciuto moltissime persone di qualunque ambito, orientamento e ceto sociale, indipendentemente dal fatto che fossero appartenenti o meno al movimento di Comunione e Liberazione o appartenenti o meno alla Chiesa o credenti. Questa era una delle sue caratteristiche: un cuore larghissimo sempre offerto ad accompagnare l’altro. Ascoltare e accompagnare.
L’eredità di don Giussani
Come detto, l’attualità del pensiero di don Giussani è racchiusa nel titolo del Meeting di quest’anno, “Una passione per l’uomo”. Non è così immediato per l’uomo di oggi, pensare al cristianesimo come una fonte di passione per l’umano. E credo, osserva Fontolan, che “questo sia uno dei grandi lasciti del suo pensiero, così come la concezione del cristianesimo, un avvenimento che accade oggi, che è incontrabile oggi, così come l’idea dell’incontro con la figura di Gesù e con l’altro”.
La mostra
L’accesso alla mostra virtuale avviene sul sito “clonline.org” dove ci sono i banner e la parte dedicata al centenario della nascita di Don Giussani del prossimo 15 ottober. Tra l’altro, afferma Fontolan, proprio in quella giornata il Papa riceverà in udienza il Movimento in piazza San Pietro. Per visionare la mostra, indica il curatore, “non c’è nessuna registrazione da compiere e attraverso il banner presente sul sito si naviga. Basta un minimo di pratica, diciamo così, e ci si orienta usando il mouse e le freccette di direzione. E’ pubblicata attualmente in cinque lingue, ma se ne aggiungerà tra poco una sesta che è il portoghese”.
Il Meeting di Rimini
Anche negli spazi del Meeting, in Fiera, verrà allestita una mostra fisica che proporrà parzialmente dei contenuti tratti da quella virtuale, vale a dire un itinerario molto più breve con proiezioni di video e una serie di contenuti. E così sta avvenendo anche in diverse parti d’Italia e all’estero in occasione di feste, ricorrenze, celebrazioni e iniziative di centri culturali. “Diciamo – conclude Fontolan – che la mostra virtuale ha un’eco ed è anche un serbatoio di contenuti che possono essere utilizzati e adattati per piccole mostre o percorsi e rappresentazioni fisiche. Ed è anche molto versatile, perché non solo sfrutta la contemporaneità, si può accedere dall’Italia e da altri Paesi, ma, conclude Fontolan, ha anche una prospettiva di permanenza nel tempo”.